23 Novembre 2024 - 04:52

Comma 7, Curcio e Gennatiempo (Sapar): “Senza decreti attuativi e attenzione delle istituzioni, il comparto è ad un punto morto”

“Siamo arrivati ad un punto morto, mancano decreti attuativi che possano in qualche modo dare la speranza di un futuro a tutto il settore dell’Amusement”. Il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar,

15 Luglio 2015

“Siamo arrivati ad un punto morto, mancano decreti attuativi che possano in qualche modo dare la speranza di un futuro a tutto il settore dell’Amusement”.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, Raffaele Curcio ed il Vicepresidente Marco Gennatiempo, rilanciano la questione relativa agli apparecchi comma 7 del TULPS, la cui disciplina normativa si trova ancora ad un punto di stallo e rischia di penalizzare definitivamente il settore, invece di incentivarlo.

 

“Innanzitutto è necessario rivedere la competenza del settore dell’intrattenimento senza vincita in denaro – ha dichiarato Curcio – che magari possa dare un nuovo stimolo alle imprese per rilanciarsi sul mercato e dare così nuova linfa ad un settore che, altrimenti, rischia di affondare in maniere inesorabile. Ripeto, è necessario dare una cornice giuridica precisa e ideale al mercato in questione”.

 

Anche Marco Gennatiempo, portavoce e organizzatore di molti incontri e tavoli tecnici con esperti del settore dell’intrattenimento puro, reclama la necessità di una svolta positiva per tutto il comparto: “Il settore degli apparecchi senza vincita in denaro è da tempo abbandonato a se stesso, mancano i decreti attuativi, ma soprattutto manca totalmente la volontà da parte dei Monopoli di cercare di riabilitare gli apparecchi comma 7 (intrattenimento puro). Se le Istituzioni sono assenti, non potranno mai esserci prospettive d’investimento e crescita per il comparto. Ed infatti l’ 80% delle aziende italiane non costruiscono o importano più alcun tipo di apparecchio da intrattenimento, e quelle in essere soffrono tremendamente nel vendere sul territorio, oltreché essere in linea con i competitor esteri; il blocco produttivo perdura ormai da più di sette anni”.

Gennatiempo paragona poi l’Italia ad un museo: “Un paese che ha gli stessi apparecchi da intrattenimento di dieci anni fa, è un come un grande sito che ospita giochi antichi. Senza dimenticare poi che l’Italia non è affatto in linea con le direttive europee, che prevedono incentivi per il settore dell’amusement, mentre il nostro Paese, a livello produttivo, è in una fase di stallo totale. Senza tavoli di discussioni permanenti e un’interesse concreto da parte delle Istituzioni, non ci sarà alcuna prospettiva futura per il settore dell’intrattenimento puro”.

 

PressGiochi

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