23 Novembre 2024 - 15:20

Chiusura Casinò di Campione: Lugano preoccupata per le ricadute economiche sull’economia locale

Se da una parte la Lega dei Ticinesi esprime la sua solidarietà verso i lavoratori campionesi – tanti di questi di nazionalità elvetica – che hanno perso il lavoro a causa

21 Agosto 2018

Se da una parte la Lega dei Ticinesi esprime la sua solidarietà verso i lavoratori campionesi – tanti di questi di nazionalità elvetica – che hanno perso il lavoro a causa del fallimento del casinò, dall’altra teme per l’economia ticinese.

«La situazione è drammatica e potrebbe costare all`ente pubblico ticinese oltre 10 milioni di franchi», sottolinea il partito di Via Monte Boglia in una nota stampa odierna. «Ma la colpa di chi è?», si domanda retoricamente la Lega puntando poi il dito contro gli amministratori dell`enclave italiana.

«Oggi – prosegue la nota – i ticinesi si troveranno a dover pagare la disoccupazione dei circa 160 dipendenti del Casinò di Campione residenti in Ticino. Lo scandalo è che questi lavoratori in Ticino, ormai da anni, non pagano nemmeno 1 franco di imposte ai Comuni».

La lega ricorda come fino ad una decina di anni fa Campione versava un forfait a Cantone e Comuni per ogni nucleo famigliare residente. «Con l`introduzione della libera circolazione tutto questo è venuto a cadere. Nel 2011 i comuni che avevano residenti campionesi hanno incontrato il Cancelliere PLR Gianella, chiedendo che la formula di ristorno venisse reintrodotta, ma nel 2018 i comuni ticinesi non vedono ancora un franco».

La ricetta leghista? «Detrarre dai ristorni i debiti che Campione d`Italia ha verso il Ticino, detrarre la medesima percentuale di ristorni dalle imposte dei campionesi residenti sul nostro territorio e detrarre gli stessi accumulati che negli ultimi 10 anni non sono stati versati». La lega invita infine il Ministro degli esteri PLR Cassis, insieme al direttore delle finanze PLR Vitta a rinegoziare gli accordi con l`enclave italiana e con Roma».

 

Ricadute negative già in atto sull’economia campionese – Campione d’Italia si spopola. Una tendenza in atto da alcuni anni, accentuata con la drammatica situazione in cui è precipitato l’enclave. Casinò chiuso e 487 lavoratori a spasso, senza stipendio da luglio. Il comune in dissesto finanziario e con 86 dipendenti in esubero su 102 che da febbraio lavorano a costo zero in quanto senza stipendio. Seicento lavoratori con impegni finanziari da onorare, come il pagamento del mutuo della casa. Le case sfitte in riva al Ceresio rappresentano il 50% del totale. Gli esercizi commerciali nell’arco di pochi anni si è passati da quaranta a dodici attività. E i commercianti che resistono se la passano male. Non potrebbe essere diversamente se una delle uniche due aziende di Campione è stata chiusa, mentre l’altra non paga gli stipendi.

 

PressGiochi

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