Center Game, il ‘bello’ dell’essere gestori in tempi di pandemia

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Se la Center Game è riuscita, nel corso degli anni, a diventare una delle realtà più importanti del Centro Italia per quanto riguarda la gestione degli apparecchi, un motivo c’è. Anzi, ce ne sono più di uno. Il primo, è la sua elevata resilienza, termine che va tanto di moda oggi ma in questo caso è del tutto azzeccato. E’ la capacità di adattarsi rapidamente a qualsiasi circostanza, anche la più imprevista come quella del Covid, grazie ad una organizzazione di tipo industriale. “Dover chiudere l’attività per due volte nell’arco di un anno – sostiene il Chief Operations Officer Giovanni Luzi – è una mazzata che si può sopportare solo se si è in grado di ottimizzare le risorse e limitare il più possibile le spese, cercando nel contempo di avere un occhio di riguardo per i dipendenti, che oltre ad essere una risorsa per l’azienda sono famiglie, nel nostro caso più di 40”.

Comunque, nel corso dell’ultimo lockdown aziendale, per la Center Game è arrivata un grande notizia: la Snai le ha affidato l’assistenza tecnica delle 150 sale che operano col proprio marchio in Marche-Abruzzo-Molise. “Il passaggio – aggiunge Giovanni – è avvenuto durante l’inverno e si è partiti a giugno. E’ stato un avvio col botto, come si suol dire, difficile da gestire ma di grande importanza per la vita della Center Game.

Nel frattempo abbiamo affiancato l’attività di PVR, attraverso un paio di collaborazioni, sempre nella prospettiva di far lavorare i ragazzi. Non è la gallina dalle uova d’oro, ma è un settore che può portare margini in più. Come se non bastasse, l’azienda marchigiana in questi mesi ha chiuso un paio di acquisizioni, una in proprio e un’altra insieme ad un concessionario. Insomma, anche in tempi di pandemia può essere bello fare i gestori!

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