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CE. Incoraggiare gli Stati Membri a imporre agli operatori di scommesse l’obbligo di un giusto ritorno finanziario agli sport di base

Incoraggiare gli Stati membri a imporre agli operatori di scommesse autorizzati l’obbligo di assicurare un giusto ritorno finanziario agli sport di base è quanto previsto dalla relazione della commissione per la cultura

31 Gennaio 2017

Incoraggiare gli Stati membri a imporre agli operatori di scommesse autorizzati l’obbligo di assicurare un giusto ritorno finanziario agli sport di base è quanto previsto dalla relazione della commissione per la cultura e l’istruzione sul tema “Un approccio integrato alla politica dello sport” e che, a detta della Commissione, attualmente rappresenta la posizione più completa su tale questione.

“In vista delle prossime discussioni su un nuovo piano di lavoro dell’Unione europea (UE) in materia
di sport – si legge in un comunicato diffuso dalla Commissione Europea – la relazione di iniziativa che verrà presentata in occasione della prima sessione plenaria di febbraio del Parlamento fa il punto sull’attuazione della politica dell’UE in materia di sport, formulando raccomandazioni per il futuro.
Attualmente la relazione della commissione per la cultura e l’istruzione sul tema “Un approccio integrato alla politica dello sport” (relatore: HannuTakkula, ALDE, Finlandia) rappresenta la posizione più completa su tale questione.

Il primo dei due capitoli principali riguarda l’integrità dello sport e la buona governance; il secondo il ruolo dello sport nell’integrazione sociale, la sua funzione sociale e l’accesso allo sport.
Il primo capitolo chiede, tra le altre cose, lo sviluppo di una cultura della trasparenza in seno alle
organizzazioni sportive; la definizione delle partite truccate come un reato specifico negli Stati membri; una stretta collaborazione con l’Agenzia mondiale antidoping, l’Unesco e il Consiglio d’Europa per contrastare meglio la lotta contro il doping, rafforzando gli impegni giuridici e politici del codicemondiale antidoping;
l’eventuale divieto della proprietà da parte di terzi dei giocatori ai sensi del diritto dell’UE; la creazione di registri per la trasparenza per il pagamento degli agenti sportivi.

Il secondo capitolo propone misure concrete per sostenere lo sport di base: incoraggia gli Stati membri a imporre agli operatori di scommesse autorizzati l’obbligo di assicurare un giusto ritorno finanziario agli sport di base, a utilizzare i loro sistemi fiscali per sostenere l’esenzione dall’IVA, sgravi fiscali e altri incentivi finanziari nello sport di base, e a destinare maggiori fondi per aprire campi sportivi e parchi giochi pubblici, al fine di facilitare l’accesso allo sport.
Per quanto riguarda il futuro percorso della politica dello sport dell’UE, la relazione raccomanda che la buona governance figuri tra le priorità del prossimo piano di lavoro dell’UE per lo sport, unitamente alla promozione dell’attività fisica, in particolare per i giovani e le comunità vulnerabili provenienti da aree socialmente sfavorite in cui la partecipazione è scarsa; chiede maggiori fondi da assegnare allo sport nell’ambito di Erasmus+, con particolare riferimento allo sport di base e all’istruzione, e sollecita una maggiore visibilità e accessibilità del programma al fine di migliorare l’integrazione dello sport in altri meccanismi di finanziamentoqualii Fondi strutturali e di investimento europei e il programma per la salute”.

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