26 Dicembre 2024 - 17:17

Catanzaro: nuova operazione DDA su infiltrazioni mafiose nel settore delle slot machine

Una nuova guerra di mafia stava per scoppiare in provincia di Crotone dove si erano registrate frizioni tra le cosche per assicurarsi il controllo del territorio. Sono 21 i provvedimenti di

20 Dicembre 2018

Una nuova guerra di mafia stava per scoppiare in provincia di Crotone dove si erano registrate frizioni tra le cosche per assicurarsi il controllo del territorio. Sono 21 i provvedimenti di fermo eseguiti dalla Polizia nell’operazione “Tisifone” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

Coordinata dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dai sostituti della Dda Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, l’inchiesta ha fotografato le tensioni che stavano mettendo a rischio la pace mafiosa a Isola Capo Rizzuto tra la cosca Capicchiano e i Nicoscia. Clan che – è scritto nel provvedimento di fermo – “hanno acquisito nel corso degli anni una notevole forza intimidatrice, in grado di piegare i cittadini al proprio volere”. L’inchiesta ha riguardato anche esponenti di ‘ndrangheta di Crotone e Petilia Policastro. Per i fermati le accuse vanno dall’associazione mafiosa al tentato omicidio passando per i reati di estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni.

L’operazione è scattata in altre città. Il provvedimento di fermo, infatti, ha visto impegnati pure gli uomini delle squadre mobili di Catanzaro, Taranto e Mantova e dei reparti prevenzione crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno. L’inchiesta ha dimostrato come la cosca Capicchiano era attiva nel settore delle slot machine anche agli appartenenti alle altre famiglie mafiose di Isola Capo Rizzuto che, nonostante avessero interessi in questo campo, venivano indotte ad operare fuori dal locale di ‘ndrangheta.

 

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