E’ in corso dalle prime luci dell’alba un’operazione di polizia giudiziaria contro la criminalità organizzata catanese, coordinata dalla Procura Antimafia di Catania, che vede impiegati oltre 150 donne e uomini
E’ in corso dalle prime luci dell’alba un’operazione di polizia giudiziaria contro la criminalità organizzata catanese, coordinata dalla Procura Antimafia di Catania, che vede impiegati oltre 150 donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia, unità operative del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza supportati da unità eliportata della Polizia di Stato. Le ipotesi di reato contestate vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’intestazione fittizia di beni.
Maggiori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 11.30 odierne, presso la sede del Centro Operativo DIA di Catania alla quale interverranno il Vice Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Generale di Brigata G.di F. Nicola Altiero, il Capo del II Reparto, Dirigente Superiore P.S., dott.ssa Loredana Di Galante, e il Capo Centro di Catania, Primo Dirigente P.S., Dott. Carmine Mosca.
Nell’ambito dell’esecuzione delle misure cautelari dell’operazione “APATE”, la Direzione Investigativa Antimafia sta operando, su disposizione della Procura di Catania, anche 38 sequestri di agenzie di scommesse nel catanese, in provincia di Agrigento, Messina, Siracusa ed Enna nonché dei relativi patrimoni aziendali, beni mobili e immobili, conti correnti e rapporti finanziari per un valore di oltre 30 milioni di euro.
La Direzione Investigativa Antimafia, sempre nell’ambito dell’operazione denominata “APATE” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, ha disarticolato una vasta rete illegale finalizzata alla raccolta del gioco d’azzardo e delle scommesse on line. Sono in corso di esecuzione numerose misure di custodia cautelare in tutta la Sicilia orientale nei confronti di persone vicine ai clan mafiosi catanesi Santapaola, Cappello e Bonaccorsi–Carateddi. In totale risultano indagate sessantacinque persone, molte delle quali organiche o vicine ai predetti clan mafiosi.
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