12 Gennaio 2025 - 16:35

Casteggio. Tabaccai contro le norme no-slot

Entrata in vigore con l’inizio dell’anno, l’ordinanza “anti slot” voluta dal Comune di Casteggio ha suscitato immediatamente non poca perplessità tra gli esercenti locali. Dopo circa sei mesi di attività

15 Giugno 2015

Entrata in vigore con l’inizio dell’anno, l’ordinanza “anti slot” voluta dal Comune di Casteggio ha suscitato immediatamente non poca perplessità tra gli esercenti locali. Dopo circa sei mesi di attività e svariate contravvenzioni elevate per il mancato rispetto degli orari imposti, le critiche sono unanimi.

«A dispetto di quello che la gente pensa, per noi è un costo non indifferente mantenere le slot – spiega la titolare di una tabaccheria di via Manzoni – è necessaria, infatti, l’iscrizione a un apposto albo e il pagamento di un affitto a chi concede le macchine; con i nuovi orari non riusciamo più ad andare nemmeno in pari, quindi probabilmente rinunceremo alle macchine».

Dello stesso avviso le titolari di una delle principali tabaccherie casteggiane, in piazza Cavour: «L’iniziativa sarebbe lodevole se fosse condivisa a livello più ampio sul territorio – spiegano – così, invece, chi vuole giocare lo fa lo stesso, semplicemente si sposta a Montebello o a Voghera».

Netta la risposta della Giunta, affidata al vice sindaco e assessore al commercio Lorenzo Vigo: «Eravamo consapevoli che la nostra presa di posizione sarebbe risultata impopolare fra gli esercenti del settore – spiega – l’opposizione al gioco d’azzardo è stato uno dei capisaldi del nostro programma elettorale fin dal 2010, quando emettemmo l’ordinanza volta a limitare il più possibile l’apertura sul territorio di nuove sale giochi». Nessun dubbio, dunque, sulla volontà dell’attuale amministrazione di portare avanti la politica anti-slot: «Il vero problema è rappresentato dal comportamento inqualificabile dello Stato dato che in questi anni si è fatto di tutto pur di proteggere la lobby del gioco d’azzardo – aggiunge Vigo – capisco che oggi molti esercenti si siano abituati a far conto sugli introiti derivanti dalle slot, ma la gente non si rende conto di cosa significhi avere, letteralmente, la fila di persone che in Comune chiedono un sussidio; le tabaccherie e soprattutto i bar esistevano molto prima che arrivassero le slot».

PressGiochi