La Corte di Cassazione si è espressa in questi giorni in merito all’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma per un caso di ricettazione. Il ricorrente chiedeva alla Corte suprema di
La Corte di Cassazione si è espressa in questi giorni in merito all’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma per un caso di ricettazione. Il ricorrente chiedeva alla Corte suprema di annullare la decisione del Tribunale perché affetto da ludopatia.
Come ha chiarito il giudice della Corte dichiarando inammissibile il ricorso “la ludopatia – nel caso del ricorrente – è meramente enunciata e priva di qualsiasi riscontro”.
Come ha spiegato la Corte: “Il Giudice ha correttamente applicato la giurisprudenza costante di questa Corte in materia di reato continuato, secondo cui l’identità del disegno criminoso deve essere negata qualora, malgrado la continuità spazio temporale ed il nesso funzionale tra le diverse fattispecie, la successione degli episodi sia tale da escludere la preventiva programmazione dei reati ed emerga, invece, l’occasionalità di quelli compiuti successivamente rispetto a quello cronologicamente anteriori. L’unicità del disegno criminoso, presuppone l’anticipata ed unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, già presenti nella mente del reo nella loro specificità”.
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