24 Novembre 2024 - 19:56

Cassazione: è reato di azzardo se i videogiochi distribuiscono direttamente vincite al giocatore

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un esercente condannato dal Tribunale di Pistoia perché ritenuto responsabile del reato di aver organizzato giochi d’azzardo a mezzo di apparecchi

12 Febbraio 2016

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un esercente condannato dal Tribunale di Pistoia perché ritenuto responsabile del reato di aver organizzato giochi d’azzardo a mezzo di apparecchi automatici.

Nelle conclusioni del giudice supremo, si legge che “come ha correttamente osservato la Corte distrettuale, l’esercizio di giochi d’azzardo a mezzo di apparecchi automatici ed elettronici (comprese le slot machine) non più soggetti alla sanzione penale prima prevista dall’art. 110, 2 Corte di Cassazione – copia non ufficiale R.D. n. 773 del 1931 per effetto della depenalizzazione operata dalla L. n. 266 del 2005, integra il reato di cui all’art. 4, comma quarto, L. n. 401 del 1989, in applicazione dell’art. 9, comma primo, L. n. 689 del 1981, attesa la natura speciale della norma sanzionatoria penale rispetto a quella amministrativa contemplata dall’art. 110, comma nono, R.D. n. 773 del 1931.

Ai fini dell’organizzazione – che non richiede necessariamente una struttura associativa – basta dunque anche la mera predisposizione di apparecchiature per i giochi emerge chiaramente dalla lettura delle sentenze di merito che i videogiochi in questione distribuivano le vincite al giocatore direttamente dalla macchina: si trattava dunque di strumenti funzionali al gioco d’azzardo”.

 

PressGiochi

×