24 Novembre 2024 - 01:38

Casinò Saint-Vincent. Il finanziamento straordinario alla casa da gioco fa ballare la poltrona dell’assessore al bilancio Perron

Il Consiglio Valle, nella seduta del 9 novembre 2016, ha discusso una risoluzione, presentata congiuntamente da ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto, che invitava il Consigliere Ego Perron (UV)

10 Novembre 2016

Il Consiglio Valle, nella seduta del 9 novembre 2016, ha discusso una risoluzione, presentata congiuntamente da ALPE, Movimento 5 Stelle e Gruppo misto, che invitava il Consigliere Ego Perron (UV) a rassegnare le dimissioni dalla carica di Assessore al bilancio. Il testo è stato respinto, a votazione segreta, con 18 contrari e 15 favorevoli.
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), nell’illustrare i contenuti dell’iniziativa, ha evocato il prestito di 48 milioni di euro a favore della Casa da gioco di Saint-Vincent e la quotazione in borsa della Compagnia Valdostane della Acque contenuti nella Finanziaria regionale approvata qualche giorno fa dalla Giunta regionale. Considerato che il Documento di economia e finanza regionale 2017-2019 votato dal Consiglio il 27 ottobre scorso non faceva nessun riferimento a queste questioni fra le priorità per il prossimo triennio e che l’Assessore al bilancio, un mese fa, aveva dichiarato in Aula che non era necessario ricapitalizzare per ora il Casinò, il Consigliere del M5S ha osservato che questa operazione mette in dubbio il lavoro e l’integrità dell’Assessore, la cui continua volontà politica è quella di prendere decisioni strategiche fondamentali per il futuro della Valle e dei suoi abitanti in totale solitudine e in spregio sia dei Consiglieri regionali sia di opposizione che di maggioranza.
Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha sostenuto che l’Assessore Perron sta prendendo in giro i valdostani; quindi, chiederne le dimissioni, ha sottolineato Chatrian, non è questione di gruppi di opposizione, ma va nell’ottica di rispettare i cittadini. L’aspetto più grave è stato che qualcuno ha mentito, ben sapendo di mentire, e poi ha omesso di comunicare al Consiglio quanto si stava predisponendo a beneficio del Casinò: non è un comportamento accettabile. Solo due Consigli fa l’Assessore Perron ha negato che ci fossero allo studio idee di finanziamento straordinario alla Casa da gioco, ha ricordato il Consigliere, e questo è avvenuto solo pochi giorni prima dell’iscrizione del Documento economico-finanziario, atto propedeutico alla legge finanziaria, all’interno del quale volutamente non è stato fatto cenno del finanziamento di 28,6 milioni di euro. Bisogna prendere le distanze da questi comportamenti ambigui, ha aggiunto Chatrian, non dimentichiamo che i Consiglieri devono rendere conto alla comunità del loro operato. Si tratta di una questione di metodo e di credibilità dell’Assessore Perron che ha fallito, e sono i fatti e i dati che lo dimostrano.
Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, ripercorse le vicende degli ultimi anni della Casa da gioco, ha ravvisato che non c’è mai stato un input politico per la gestione della Casinò spa; è stata una società abbandonata, i cui piani di rilancio erano semplici copia e incolla. Il Consigliere si è quindi chiesto se la politica sia esente da responsabilità per la gravità della situazione del Casinò e ha evidenziato che l’Assessore Perron ha gestito i dossier della Casa da gioco in maniera personalistica. Il Consigliere Gerandin ha evidenziato che la pari dignità deve essere sempre garantita: non ci possono essere settori privilegiati, non è ammissibile che vengano impiegati due pesi e due misure tra pubblico, società partecipate e privati.
L’Assessore al bilancio e patrimonio ha ripercorso la questione sin dal 2008, dopo l’acquisto del Grand Hôtel Billia, quando, visto lo stato di difficoltà della Casa da gioco, si era deciso di investire: il denaro per l’investimento, ha ricordato l’Assessore Ego Perron, non lo mise la proprietà, ossia la Regione, bensì la società Casinò de la Vallée, alla quale fu conferito il patrimonio al fine di darle solidità per la ricerca di finanziamenti sui mercati. Se i lavori fossero stati realizzati dalla Regione, ha aggiunto Perron, la Casinò sarebbe riuscita ad operare con risorse proprie, non rendendosi necessario alcun intervento della Regione: questo è un elemento da evidenziare perché questa scelta ha avuto degli impatti finanziari sul risultato economico della società. L’Assessore ha infatti sottolineato che l’aumento degli ammortamenti vale oltre 6 milioni di euro all’anno, gli interessi sui mutui gravano mediamente per 2,5 milioni di euro annui, c’è una perdita di 20 milioni di euro per lo stralcio degli immobili. Nel caso di una gestione diretta del mutuo da parte della Regione, ha aggiunto, non sarebbero stati imputati 50 milioni di euro alla società e la Casinò avrebbe potuto farvi fronte con risorse proprie grazie alla liquidità accumulata negli esercizi precedenti. L’Assessore Perron ha quindi puntualizzato che, molto serenamente, la Giunta ha ripreso questo ragionamento inserendolo in legge finanziaria, che è l’atto più importante dell’anno. Per Perron non c’è stata né malafede né mancanza di rispetto: avevo annunciato che durante il bilancio avremmo fatto un intervento e che non escludevo a priori che dal punto vista finanziario non saremmo mai tornati sulla questione Casinò proprio per la sua importanza. Ha poi osservato che la norma in finanziaria non nasconde né le preoccupazioni né lo stato di difficoltà così come non maschera la volontà di fare tutto ciò che è possibile per aiutare l’azienda e le 700 persone che vi operano. Ci siamo assunti la responsabilità, non piacevole, ha concluso Perron, di pensare ad un intervento consci del fatto che oggi il Casinò vive una situazione di difficoltà ma che è doveroso da parte nostra ricordare cosa ha rappresentato per la nostra regione: dal 1970 ad oggi, infatti, la Casa da gioco ha prodotto 1,8 miliardi di euro, 2.600 miliardi delle vecchie lire, che hanno consentito di costruire scuole, acquedotti, strade, di intervenire nell’ambito della sanità e di offrire servizi alla comunità.
Il Consigliere Cognetta ha replicato che il management scelto dall’Assessore non sta dando risultati: il problema del Casinò è che non ci sono clienti; e non ci sono perché la struttura è gestita male, sta affondando, e la responsabilità è dell’Assessore, che ha compiuto solo operazioni di facciata. Su settimana, ha riferito Cognetta, le sale restano vuote e non è di certo continuando a dare soldi che il Casinò sarà salvato; anzi, così facendo si danneggiano tutti i valdostani. Se non si è in grado di gestire la situazione, ha osservato il Consigliere Cognetta, è meglio lasciar perdere.
Il Presidente della Regione, nell’annunciare il voto contrario, ha sostenuto che non vi è nulla da nascondere in questa operazione, che non è una ricapitalizzazione, ma si tratta di un credito della Casa da gioco di 28 milioni di euro nei confronti della Regione. Ha poi spiegato che questo credito e la quotazione in borsa di CVA non sono state inserite nel DEFR 2017-2019 perché non erano un’operazione di indirizzo politico. Le decisioni assunte in Giunta le prendiamo tutti insieme, ha aggiunto Rollandin, e noi riteniamo che non vi siano degli elementi per revocare la fiducia all’Assessore Perron.

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