Benevento. Convegno sul gioco d’azzardo con “la Iena” Nadia Toffa Casinò di Venezia in difficoltà a causa dello sciopero attuato dai controllori in seguito all’annuncio fatto dal comune di tagliare
Casinò di Venezia in difficoltà a causa dello sciopero attuato dai controllori in seguito all’annuncio fatto dal comune di tagliare i loro contratti e relativi salari.
Infatti, nello scorso fine settimana, il comandante dei vigili urbani Marco Agostini e altri quattro dirigenti comunali – in “servizio” per venti ore di fila – hanno sostituito nelle sale da gioco i 25 ispettori che avrebbero dovuto lavorare in un sabato particolarmente importante perché erano in programma le gare di chemin che portano i tre quarti degli incassi del Casinò.
A controllare la situazione anche il Movimento 5 Stelle che ha monitorato lo sciopero degli ispettori attraverso la presenza del consigliere comunale Davide Scano che è rimasto per più di tre ore a Ca’ Noghera per una sorta di visita di controllo.
«Il sopralluogo improvviso ha una sua ragione precisa: la casa da gioco è rimasta per 24 ore priva del normale servizio ispettivo, esercitato da poco più di trenta dipendenti comunali, particolarmente formati nel settore e con anni di esperienza alle spalle – denuncia Scano – dipendenti che hanno deciso di scioperare a causa della volontà dell’attuale amministrazione di ridurre all’osso il loro stipendio: hanno perso infatti a luglio i buoni pasto (150 euro di valore), l’indennità “vestiario” è stata dimezzata e ora i “fucsia” vorrebbero tagliare del 60% la loro specifica indennità di funzione, legata alle mansioni di controllo svolte e alle 12 notti mensili».
«Tutti sanno che ciò che differenzia, in Italia, una bisca da un casinò è la deroga al codice penale, rilasciata a Venezia ancora con R.D. del 1924, più l’autorizzazione ad hoc del ministero dell’Interno che subordina tuttavia lo svolgimento del gioco ad un’attenta attività di controllo svolta dallo stesso Comune: ne consegue, in pratica, che senza ispettori comunali il casinò deve chiudere – scrive ancora Scano in una nota – almeno, avrebbe dovuto farlo. In realtà, con un gioco di prestigio, si è deciso di delegare tale funzione ispettiva a un gruppo di cinque dirigenti comunali, il cosiddetto Advisory Board».
«Sono tornato alle 2 e mezza di notte ma ne è valsa sicuramente la pena – continua Scano – Purtroppo, nonostante la grande professionalità dei croupier, non ho potuto fare a meno di notare quanto fossero insufficienti i due dirigenti improvvisatisi ispettori nel sostituire un’attività svolta abitualmente da 4-5 persone, molto più formate di loro».
Diversa la reazione invece della polizia locale attraverso le parole del suo comandante Agostini che in un commento su Facebook ha criticato duramente lo sciopero e l’assenza dei lavoratori in giornate importanti come quelle di Capodanno.
Immediata la replica per bocca del segretario generale Fp della Cgil Daniele Giordano che ha annunciato una denuncia per diffamazione e comportamente antisindacale.
«Quanto scritto dal comandante della polizia locale è gravissimo – scrive Giordano in una nota – evidentemente l’adesione del 99% del personale del servizio ispettivo ha dato fastidio e le minacce ventilate nei giorni scorsi non hanno sortito il loro effetto. Noi però non ci facciamo intimidire da questi atteggiamenti squadristi perché la Cgil non si fa certo spaventare da questi uomini da “prima repubblica” che pur di accondiscendere al padrone si piegano a qualsiasi cosa». Nessun comportamento antisindacale, replica a distanza Agostini, in quanto è stata applicata la delibera del 2012 che prevede che l’advisor board possa fare controlli.
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PressGiochi
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