23 Novembre 2024 - 04:11

Casinò di Venezia: persi 27 mln di euro per l’emergenza Covid19

Il Casinò fino ad ora per il Covid-19 ha perso 27 milioni di euro: se si considera che in tutto il 2019 ha incassato quasi 93 milioni, praticamente ha perso

15 Maggio 2020

Il Casinò fino ad ora per il Covid-19 ha perso 27 milioni di euro: se si considera che in tutto il 2019 ha incassato quasi 93 milioni, praticamente ha perso un terzo degli introiti annuali complessivi.

Un disastro ma, ha ribadito ieri l’assessore al Bilancio Michele Zuin, «la nostra volontà è quella di andare avanti e salvare Azienda e dipendenti».

È intervenuto, assieme al direttore generale Alessandro Cattarossi, alla commissione congiunta (tra Bilancio e Partecipate) cui hanno presenziato anche i Sindacati preoccupati per la ventilata riapertura della sola sede di Ca’ Noghera e per soli tre giorni alla settimana, nei weekend: «Una scelta strategicamente errata» quella di escludere, anche se solo temporaneamente, Ca’ Vendramin, hanno detto i segretari di Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Snalc-Cisal, Ugl-Terziario, Uilcom-Uil e Rlc che se la sono presa anche con il presidente di turno di Federgioco, presidente pure del Casinò veneziano, Maurizio Salvalaio, per il «mancato coordinamento fra le tre Case da gioco attive in Italia». E poi considerano sbagliata la scelta di aprire Ca’ Noghera solo tre giorni: «Si rischia la perdita di clienti a favore della concorrenza, e si determina una perdita di incassi che rende molto meno redditizie le misure messe in atto per la riapertura in sicurezza».

Oltre alla sanificazione continua di ambienti, slot machine e tavoli verdi, allo scanner all’entrata per misurare la febbre, agli ingressi contingentati, si prevede l’attivazione di sole 400 slot a fronte delle 600 presenti a Ca’ Noghera, questo per mantenere le distanze di sicurezza tra i giocatori, e l’installazione di barriere di plexiglass a tutti i tavoli verdi (come mostra la foto).
È già tutto pronto ma il Governo non ha ancora deciso quando decretare la riapertura delle Case da gioco per cui bisogna aspettare e sperare. E a tal proposito – riporta Il Gazzettino – la capogruppo del Pd, Monica Sambo, ha sottolineato l’importanza di riaprire appena possibile «per non lasciare campo libero alle videolottery dei bar (Vlt) perché rischia di essere pericoloso specie in un momento di crisi come questo, con persone in situazioni di difficoltà, depressione ed esclusione». Quanto alla riapertura della sola Ca’ Noghera e solo per il fine settimana, Sambo ha aggiunto che «riaprire anche Ca’ Vendramin potrebbe aiutare ad evitare contagi, e allo stesso modo garantire l’accesso tutta la settimana aiuterebbe a gestire meglio accessi e distanziamenti».
L’assessore Michele Zuin ha confermato che la riapertura sarà solo di Ca’ Noghera «ma ribadisco che per Ca’ Vendrami sarà una misura temporanea. La sede sul Canal Grande, è noto, lavora in perdita, e con 27 miloni di incassi in meno non possiamo permetterci di aggiungere perdita a perdita». Quanto alla decisione di aprire la sede di terraferma nei weekend «è solo per capire come si muove il settore, perché sarebbe molto più brutto aprire tutta la settimana e trovarsi vuoti. Anche per il fatto che per il momento i giocatori da fuori regione e dall’estero non possono venire, e di quelli che invece arriveranno non sappiamo, con la crisi, quanto spenderanno rispetto a prima».

Dato che c’era, infine, l’assessore ha detto che l’Amministrazione Brugnaro sta cercando di capire cosa davvero voglia fare il Governo perché non molti giorni fa il capo dei 5 Stelle Vito Crimi ha detto che se slot e gioco d’azzardo non riaprissero più sarebbe meglio, parlando di una battaglia di civiltà: «Poi il parlamentare Nicola Pellicani ha ribattuto che il Pd non la pensa così, ma noi vorremmo un discorso chiaro sul futuro del settore, al di là del fatto che non so come lo Stato possa rinunciare a 11 miliardi di euro d’incassi dalle Videolottery».

 

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