Le future sorti del bilancio di Ca’ Farsetti sono affidate al rilancio o comunque alla messa in sicurezza della sua casa da gioco. Lo hanno detto con chiarezza – approvando
Le future sorti del bilancio di Ca’ Farsetti sono affidate al rilancio o comunque alla messa in sicurezza della sua casa da gioco. Lo hanno detto con chiarezza – approvando il bilancio di previsione 2015 – il commissario straordinario Vittorio Zappalorto e il subcomissario Vito Tatò.
«Non ce la siamo sentita in questa fase – hanno spiegato – di prendere decisioni strutturali, come la privatizzazione, che avrebbero impegnato anche la nuova Amministrazione. Ma sul Casinò bisogna assolutamente intervenire, perché la società ha 140 milioni di euro di debiti di cui 100 con le banche e 40 con il Comune. Se fallisse – come ha rischiato di fare se non l’avessimo ricapitalizzata in questi giorni con un milione di euro, trascinerebbe con sé anche l’azionista principale, cioè l’Amministrazione che dovrebbe istantaneamente «caricare» sul suo bilancio 56 milioni di debiti. Per cui servono con urgenza operazioni di carattere patrimoniale, oltre che significativi tagli di spesa che riguardino anche l’organizzazione del personale».
La Casinò Municipale Venezia – la società che ha “in pancia” tutte le proprietà della casa da gioco, dalle sedi di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, ai terreni di Tessera, alla nuda proprietà dell’ex Casinò del Lido – ha un valore patrimoniale (dati della semestrale 2014) di circa 126 milioni di euro, ma un asso nella manica. Sono, appunto, i terreni di Tessera, quelli su cui doveva sorgere la nuova casa da gioco di terraferma, con annesso albergo. Attualmente valgono poco meno di 14 milioni di euro, perché sono ancora agricoli. Ma una volta trasformati in edificabili, come prevede la pianificazione urbanistica dell’area del Quadrante di Tessera su cui sorgono, il loro valore potrebbe salire anche di otto volte.
Resta anche sul tappeto l’ipotesi che la sede veneziana di Ca’ Vendramin Calergi – sottoutiulizzata ai fini del gioco almeno nella prima parte della settimana – possa essere trasformata in un albergo di lusso, mantenendo però i tavoli verdi per la clientela e per gli ospiti. Progetti che spetterà al nuovo sindaco della città prendere in considerazione o meno, con una sola avvertenza: il Casinò non può più trascinarsi stancamente in attesa di una soluzione per i suoi problemi. Il rischio, altrimenti – come avvisano anche i commissari – è di trascinare appunto a fondo con sé anche il bilancio del Comune, a cui è indissolubilmente legato.
PressGiochi
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