La Fisascat Cisl, ha richiesto un incontro al Cda del Casinò, al Direttore Generale, al Direttore del Personale per aprire un tavolo di confronto sulla gestione del Poker all’interno della
La Fisascat Cisl, ha richiesto un incontro al Cda del Casinò, al Direttore Generale, al Direttore del Personale per aprire un tavolo di confronto sulla gestione del Poker all’interno della Casa da Gioco: collaborazioni esterne, utilizzo del personale da adibire internamente.
“Ci aspettiamo che a breve le organizzazioni sindacali vengano convocate per condividere i progetti e per capire soprattutto quale sarà il futuro di quei lavoratori che per molti anni sono stati utilizzati dalle organizzazioni esterne del poker e che hanno coltivato la speranza che si potesse concretizzare un progetto per stabilizzarne il lavoro” – denunciano da Fisascat CISL.
“Leggiamo che l’azienda vuole aprirsi a tutti coloro che vorranno venire a fare tornei di poker al Casinò senza dare esclusive a nessuno, cosa che tra l’altro ci trova assolutamente d’accordo e che sosteniamo da quando aveva l’esclusiva Pagano, però le nostre perplessità riguardano la capacità dell’azienda di gestire una struttura così articolata che necessiterebbe di personale con alte professionalità nel settore. – proseguono – Il contratto con la Tilt Events è scaduto a gennaio e poi prorogato fino al 30 Aprile, nel frattempo non si sono trovate soluzioni concrete, non si è attuato il progetto del consulente dei giochi, non si sono avvisati i lavoratori che non avrebbero più potuto contare sul lavoro che da anni prestavano presso l’organizzatore dei tornei”.
“Abbiamo perso un torneo importante ad Aprile (Wpt) perché non sono stati rispettati i tempi per dare le conferme sulle date con una grave ricaduta economica sia per il Casinò che per la Città , l’anno scorso lo stesso torneo nello stesso periodo aveva portato consistenti presenze. – affermano dal sindacato – Questi ritardi sono inaccettabili, le organizzazioni sindacali si sono sempre dimostrate collaborative, ma le obbligate ad intervenire sempre a giochi finiti , quando gli errori sono già stati compiuti. Chiediamo al CDA, al Direttore Generale e all’Amministrazione se considerate accettabile continuare sulla linea del contenimento dei costi senza pensare allo sviluppo degli eventi ludici e al rilancio dei giochi tradizionali, ovviamente noi pensiamo che sia una strategia di piccolo cabotaggio e senza una visione per il futuro. Lavoro e rilancio dovrebbero essere il vostro credo”.
PressGiochi
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