24 Novembre 2024 - 08:44

Casinò di Sanremo. Anche la Uilcom Uil scrive al Cda per valorizzare i giochi del casinò

Il sindacato UilcomUil ritiene necessario che Casinò debba elaborare una proposta organizzativa del poker live e interveniresulle nuove opportunità che il mercato del gioco può offrire. “In questo senso abbiamo

06 Marzo 2015

Il sindacato UilcomUil ritiene necessario che Casinò debba elaborare una proposta organizzativa del poker live e interveniresulle nuove opportunità che il mercato del gioco può offrire. “In questo senso abbiamo sostenuto che il poker – evidenzia il sindacato in una nota – ed il gioco on line, rappresentassero opportunità da cogliere, mentre abbiamo criticato quando, nei primi anni del 2000 e successivamente, è stata perseguita una linea protezionistica, non cogliendo l’opportunità di entrare nel mercato delle new slot e delle videolottery. Abbiamo anche sempre affermato che Casinò Spa avrebbe dovuto saper trarre da questi nuovi settori linfa per i propri giochi aziendali, in termini di fidelizzazione di nuova clientela e di utili, per creare nuova occupazione ed investimenti nelle proprie attività: giochi da tavolo, giochi meccanici e a distanza. In questo senso vanno gli appezzamenti all’individuazione del poker come opportunità di mercato, ma anche le critiche per come è stato gestito in quanto non c’è stata la capacità di sprigionarne tutte le potenzialità turistiche per la nostra città e di redditività per la Casa da Gioco”.

“Casinò SPA ha oggi il compito di non disperdere l’esperienza fatta in questo settore di gioco e di invertire la tendenza rispetto a errori compiuti o carenze avute. Questa correzione di rotta deve avvenire purtroppo non più in presenza di una crescita del fenomeno del poker, sia in modalità di torneo che in quella Cash, ma in un suo momento di forte flessione. Siamo di fronte a quello che commercialmente viene definito un prodotto maturo rispetto al quale le Aziende hanno ancora possibilità di intervenire positivamente se sapranno organizzare meglio e diversificare le proprie attività (basti pensare al Poker live in modalità cash da noi pressocchè assente). Nel 2013 il Poker on line, nella modalità torneo, è calato del 32%. Nel 2014 l’intero comparto del gioco on line ha registrato una flessione del 7,5%. Stime attendibili indicano una contrazione complessiva del poker online tale da portare il calo degli ultimi due anni ad oltre il 40%. Anche i tornei di poker live hanno registrato un calo desumibile dalla rarefazione dei tornei e dalla diminuzione dei valori del Buy In (iscrizioni), del numero dei partecipanti. In questo senso la forte diminuzione del numero di iscrizioni all’EPT del 2014 era prevedibile. L’analisi di questi dati non nega, ovviamente, la possibilità di continuare ad intervenire su questo settore di gioco ma vuole sottolineare la necessità di strutturare questa attività con modalità diverse rispetto al passato e come ciò dovrà avvenire in una situazione di mercato più difficile, in quanto i dati indicano inequivocabilmente che il prodotto poker è in fase di forte ridimensionamento in tutte le sue varianti. Riteniamo negativo essere arrivati alla rottura con il precedente organizzatore di tornei di Poker senza aver elaborato un’alternativa, tanto è che ormai da due mesi questo gioco, in modalità di torneo, non è più presente nelle nostre sale da gioco”.

Il sindacato ritiene necessario che Casinò debba elaborare una proposta organizzativa del poker live e di seguito riportiamo i punti ritenuti da noi fondamentali per il suo conseguimento:
– Ineludibile la necessità di non affidarsi più ad un unico organizzatore. Casinò SPA dovrà porsi finalmente al centro dell’attività ponendosi come referente di tutti i soggetti che operano in questo settore e mettendoli in competizione tra loro.
– Le Case da Gioco non sono sostituibili sia in termini di location che per la raccolta di iscrizioni. Gli organizzatori non possono in Italia fare a meno delle strutture dei casinò, uniche autorizzate al gioco d’azzardo, le Case da Gioco possono fare a meno di qualsiasi organizzatore ma questi ultimi non organizzano niente senza rivolgersi ai Casinò.
– Auspichiamo una tipologia di contratto che consenta ai tornei di Poker, oltre ad essere una risorsa turistica per la città, di diventare anche una fonte di redditività per la nostra Casa da Gioco. Il dato in nostro possesso relativo al 2014, ma simile è stato negli anni precedenti, è assai sconfortante: circa 1.400.000 di costi e circa 1.200.000 di entrate. Questi sono dati riferibili all’attività direttamente riconducibile al Poker ai quali bisognerebbe aggiungere le ricadute positive sulle altre attività di gioco aziendali ma anche gli altri costi in termini di ospitalità, di personale impegnato, di costi generali e di percentuale da riconoscere al Comune.
– Grazie all’attività di poker Casinò SPA ha creato una nuova possibilità di occupazione in modo però estremamente precario. Dovrà pertanto fare in modo che nella nuova organizzazione del poker questa occupazione assuma una maggiore dignità ed una minore precarietà. In questo senso è stata sollevata strumentalmente, contro la Cooperativa dei poker dealer, la problematica dei rischi di “interposizione di manodopera” tesa a coprire la volontà di un affidamento ad un unico organizzatore.
– Lo “spacchettamento” delle varie attività del poker  (tornei settimanali, intermedi, grandi eventi nazionali, cash ) e loro affidamento a soggetti diversi individuati con le stesse modalità già utilizzate ultimamente per la ricerca di altri soggetti affidatari di servizi a Casinò SPA.
– In considerazione che negli ultimi anni la Casa da Gioco non ha realizzato utili, ma passività dalla gestione dei tornei di poker e che sono stati solo gli organizzatori a guadagnarci, chiediamo se è stata analizzata la possibilità di organizzarli direttamente o tramite joint venture tali da consentire una ripartizione degli utili.

“Queste riflessioni tengono conto del know how degli organizzatori ma anche della insostituibilità delle Case da Gioco, derivata dalle leggi esistenti. Nel rapporto con il privato non si può rinunciare alla propria forza contrattuale”.

PressGiochi

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