“Una azienda che fattura 60 milioni di euro non deve fallire.” Così il direttivo Epav, riunitosi ieri sera per analizzare la situazione della casa da gioco valdostana. “Il tergiversare
“Una azienda che fattura 60 milioni di euro non deve fallire.” Così il direttivo Epav, riunitosi ieri sera per analizzare la situazione della casa da gioco valdostana.
“Il tergiversare della Giunta Spelgatti rispetto alla questione Casinò dI Saint Vincent è quantomeno allarmante. – scrive in una nota il movimento – Le mancate risposte, la mancanza di strategie alternative, il mancato rispetto di quanto previsto dalla Legge Regionale n. 2 hanno messo in allarme tutta la comunità valdostana”.
Per Epav non è il momento di rispondere alle “affermazioni di un qualunquismo senza precedenti” ma bisogna riunire “tutte le forze politiche che credono nel rilancio della casa da gioco a lasciare da parte le questioni che sono state oggetto di contrapposizione fino qui e ritrovarsi intorno ad un tavolo per prendere le necessarie decisioni affinché la crisi dell’azienda trovi una immediata soluzione, partendo dall’erogazione della terza tranche del finanziamento di 6 milioni”.
Chiudere, infatti, il Casinò, secondo Epav non vorrebbe dire solo lasciare a casa “oltre 600 lavoratori qualificati” ma anche vanificare gli investimenti fatti negli anni, e perdere i “benefici importanti” come “il ritorno finanziario del 10% dei proventi da gioco”, “il ritorno finanziario dei dieci decimi delle imposte dirette (IRES, IRAP)” e ancora le “ritenute d’acconto sui redditi da lavoro dipendente e altre imposte”. Inoltre per “il Comune di Saint Vincent esiste un ritorno anche per i tributi locali e gli effetti positivi di un flusso turistico che sta crescendo sempre di più e riscuotendo successo”.
L’appello lanciato, quindi, dal Movimento è “a tutte le forze politiche autonomiste, democratiche, progressiste e liberali, ma anche alle forze economiche e alle associazioni affinché facciano sentire la loro voce rispetto ad una vicenda che rischia di lasciare senza occupazione oltre 600 lavoratori e sarebbe un baratro senza ritorno per l’economia dell’intera Regione, in quanto una volta chiuso sarà difficile riavere la licenza”.
La ricetta dei Epav per salvare il Casinò passa dall’individuazione di “interventi urgenti per il recupero dei ricavi e l’ottimizzazione dei costi;” dalla definizione delle “azioni per un riassetto societario”, dal conferimento delle “risorse finanziarie” e dal “garantire solidità patrimoniale e individuare il percorso per la privatizzazione della gestione”.
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