I gruppi Misto e ALPE, con un’interpellanza posta nel corso della seduta consiliare di ieri, hanno affrontato la questione della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra l’ex Direttore generale
I gruppi Misto e ALPE, con un’interpellanza posta nel corso della seduta consiliare di ieri, hanno affrontato la questione della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro tra l’ex Direttore generale e la Casinò de la Vallée spa.
Il Consigliere Elso Gerandin ha riferito: «Nello scorso mese di novembre il Dirigente Gianfranco Scordato ha sottoscritto la risoluzione del contratto, vedendosi riconoscere un incentivo all’esodo di 110 mila euro. Tenuto conto che risulterebbe una periodica assenza mensile da parte del Dirigente per curare interessi personali a Malta, località nella quale avrebbe già intrapreso una collaborazione con un casinò, voglio sapere se questa circostanza sia vera, per quale motivo non sia stata inserita una clausola a tutela della Casinò de la Vallée e se sia intenzione avviare una verifica su eventuali responsabilità.»
«La partita è veramente pesante – ha osservato il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian -. Ci sono responsabilità di tipo politico ma anche amministrativo-gestionale.»
Il presidente della Regione Augusto Rollandin ha risposto spiegando che “L’azienda ci ha informato che il direttore generale, durante il periodo di contratto con Casinò Valle risiedeva a Malta, dove vive con la sua famiglia, e che in ogni caso, non è vero che era assente due fine settimana al mese. La società ha detto che questo è un sito che è a conoscenza di questi fatti, e solo nel gennaio 2017, dopo la risoluzione del rapporto di lavoro in questione.
A questo proposito, la società afferma che, ai sensi dell’articolo 2125 del codice civile, la clausola di contratto di lavoro che limita l’esercizio di un’attività da parte del lavoratore dopo la risoluzione del contratto è nullo se questa clausola non è ricondotta ai limiti specifici. Inoltre, questa clausola deve essere accompagnato da una compensazione finanziaria proporzionale ai limiti imposti. Nel caso in questione, il Direttore Generale è stato reclutato con un contratto di lavoro a tempo determinato e mancano ancora 24 mesi per raggiungere la fine di questo contratto. Il Direttore Generale ha anche accettato di rinunciare alla retribuzione prevista per i restanti mesi in cambio della risoluzione del rapporto. La conclusione di un accordo di non concorrenza contro farebbe aumentare i costi per l’azienda “.
“L’azienda – ha concluso il Presidente Rollandin – non è a conoscenza di eventuali iniziative attuate a Malta da parte dell’ex direttore generale che sarebbero suscettibili di danneggiare seriamente gli interessi del casinò. In ogni caso, tutte le iniziative prese dopo la risoluzione del contratto che potrebbero danneggiare il Casinò de la Vallée saranno considerate”.
Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, nella replica, ha osservato: «Mi rallegro che le assenze fossero giustificate. Tuttavia, resta grave che la Casinò de la Vallée sia venuta a conoscenza via internet di una nuova collaborazione dell’ex Direttore. Così come è incomprensibile che non sia stata inserita una clausola di tutela. Mi sembra che questi aspetti siano stati trattati con superficialità.»
Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian ha aggiunto: «In questa vicenda la questione più grave che non è stata considerata è quella delle responsabilità in termini contrattuali. Abbiamo fatto condurre delle verifiche tecniche sul contratto: la liquidazione di ben 110 mila euro rispetto alla scadenza naturale del contratto potrebbe essere in linea, tuttavia, accettando quel tipo di rescissione, avete rinunciato ad intraprendere azioni di responsabilità derivanti da possibili azioni lesive nei confronti della Casa da gioco. Avete fatto tutto in gran fretta, proprio nel periodo in cui si valutava un nuovo finanziamento al Casinò.»
PressGiochi
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