Ponte Bruggianese (PS). Rubano il furgone portavalori che raccoglie soldi delle slot, ma si “scordano” di farsi consegnare le chiavi della cassaforte Nel corso dei lavori consiliari di ieri in
Nel corso dei lavori consiliari di ieri in Regione Valle d’Aosta, l’Assessore al bilancio e finanze Ego Perron ha rimesso la gestione del dossier Casinò di Saint-Vincent nelle mani della maggioranza e del Presidente della Regione. L’annuncio è arrivato nel corso della discussione di una risoluzione depositata in Aula dai gruppi ALPE, Misto e M5S che lo invitava a rassegnare le dimissioni e che è stata respinta con 15 voti contrari (UV, PD-SVdA, i Consiglieri di SA Baccega e Lanièce), 12 astensioni (UVP, PNV, i Consiglieri di SA Marco Viérin, Borrello e Marquis e il Consigliere dell’UV La Torre) e 7 a favore.
«Ho sempre cercato di affrontare questo dossier con linearità e con senso di responsabilità, lavorando in piena sinergia con il Governo regionale – ha detto l’Assessore Ego Perron -. Un dossier che ha radici lontane e che oggi vive un momento di profonda difficoltà. Guardando al contenuto della risoluzione dove mi si chiede di fare un passo indietro, vorrei dire che sulle recenti nomine effettuate all’interno della Casa da gioco, ho preso atto della necessità espressa dall’Amministratore unico di procedere alle nomine per garantire la funzionalità dell’azienda e, nell’autonomia che deve avere una società controllata, ho creduto che fosse nel suo dovere di farlo. Durante la discussione sulla Finanziaria regionale 2017-2019, abbiamo approvato un ordine del giorno che ha dato mandato alla seconda Commissione di approfondire il tema del Casinò: una discussione che riteniamo importante e utile ai fini della conoscenza globale che il Consiglio deve avere su questa tematica. Ora, il percorso di approfondimento della Commissione dovrà portare a fare delle scelte di prospettiva. Tenuto conto di una verifica di maggioranza, che riguarderà anche questo argomento, faccio la proposta di restituire la delega, affinché la maggioranza possa verificare quali decisioni assumere per garantire delle scelte che possano essere portate avanti con tutto l’equilibrio possibile. Tengo a sottolineare che ho sempre cercato di operare nell’interesse della Casa da gioco e dei suoi lavoratori. Auspico che questa mia scelta possa contribuire a rasserenare il clima che deve esistere su questo importante dossier al fine di poter fare le scelte opportune per cercare di garantire un futuro alla Casa da gioco di Saint-Vincent.»
Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha osservato che si aspettava qualche parola in più dall’Assessore: «Stiamo parlando di decine di milioni di euro di perdite, non è solo una questione di nomine. In Aula, l’Assessore ha negato che ci sarebbe stata un’ulteriore ricapitalizzazione, mentre con la Finanziaria regionale era pronto a portarne un’altra in Consiglio. Non siamo contenti perché sembra che la montagna abbia partorito un topolino: dopo due anni di gestione, la sfida dell’Assessore Perron è stata ancora più negativa rispetto ai suoi predecessori. La Casinò de la Vallée ha continuato a perdere quote di mercato e l’anno più disastroso è stato il 2016: i dirigenti incaricati hanno tagliato delle spese ma non c’è stata nessuna inversione di tendenza nell’acquisizione di nuove quote di mercato. Si è generato un caos interno all’azienda, con tagli per pochi e promozioni per tanti. Oggi, l’Assessore rimette le deleghe al Presidente: un passo politico è stato compiuto, ma questo non è sufficiente perché il tracollo è totale. Il dato politico è che nella maggioranza si sta discutendo come cercare di uscire da questo limbo di omissioni portate avanti per anni. Vi è la paura di mettere mano al portafoglio pubblico per andare a risanare delle scelte superficiali ed errate. Oggi ci vuole una presa di coscienza perché o la situazione è scappata di mano o qualcuno ha accompagnato questo tracollo per ragioni che ci sono oscure. È venuto il momento del coraggio e del dialogo tra le forze politiche che vogliono chiudere una porta per compiere delle scelte strategiche. Un piccolo passo è stato fatto ma bisogna chiudere un’era e cambiare rotta per avere quella trasparenza che su questo dossier non c’è mai stata.»
Il Capogruppo dell’UVP Luigi Bertschy ha osservato: «Questo è un primo segnale di cambiamento e di atteggiamento responsabile nei confronti della situazione che si è venuta a creare. È anche il segnale di partenza di una discussione politica all’interno della maggioranza, ma che auspichiamo coinvolga i gruppi di opposizione. Oggi inizia un momento di riflessione prioritario, che dovrà portare sul tavolo di lavoro della Commissione le proposte per il rilancio della Casa da gioco. Questa è la dimostrazione che le cose vanno nella direzione di un cambiamento, di voler approfondire con calma, dati alla mano, per arrivare al nocciolo della questione: il Casinò deve tornare ad essere gestito come un’azienda e la politica deve operare in questa direzione. A nostro avviso occorre accelerare i tempi e l’UVP sarà pronta a portare le proprie idee per far sì che la politica metta in campo progetti mirati, dedicando alla Casa da gioco l’attenzione dovuta, senza accordarle una corsia preferenziale rispetto agli altri settori in crisi. Oggi non parliamo semplicemente di un cambio di deleghe, ma di un modo di lavorare completamente diverso, di guardare al futuro con un percorso trasparente.»
Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha evidenziato: «Lo scenario è difficile, con poche luci, ci porta a registrare risultati aziendali di certo non incoraggianti, né dal punto di vista degli introiti, né delle presenze dei giocatori. Siamo chiamati a un dibattito importante: l’offerta del gioco deve essere evoluta, più consona alle aspettative dei frequentatori, coerente con un approccio più moderno, più attuale; siamo chiamati ad immaginare proposte gestionali che dovranno essere innovative, imparando dagli errori del passato per dare un futuro sostenibile alla nostra Casa da gioco, nell’interesse dei lavoratori, del territorio circostante, ma anche della Valle d’Aosta intera. Oggi in questo contesto di difficoltà l’Assessore ha assunto un atteggiamento responsabile. Vogliamo passare ad un modello imprenditoriale con contenuti di gestione di tipo privatistico: a nostro avviso la chiave di volta sta in questo aspetto. Bisogna immaginare un percorso diverso rispetto a quello sinora considerato, ci vuole coraggio, ma soprattutto dialogo. Negli ultimi anni non abbiamo ottenuto riscontri positivi, ma questa delusione non ci deve far arrendere, piuttosto spingerci in un progetto serio, concentrandoci nella riorganizzazione gestionale.»
Per il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), «un plauso va all’Assessore Perron che con il suo gesto di responsabilità contribuisce a rasserenare il dibattito su questo dossier. Oggi parliamo di un’azienda in crisi, un’azienda con poco lavoro, con pochi soldi e molti debiti e che dimostra come il modello della gestione pubblica non abbia funzionato. In seconda Commissione dobbiamo fare un lavoro propositivo e in positivo, senza tralasciare le responsabilità del passato. Il mercato è in aumento, ma le case da gioco non sono state capaci di interpretare il cambiamento. Io credo che nulla sia perduto e che bisogna cogliere le opportunità che il mercato offre. Oggi dobbiamo ammettere ciò che non va proprio per cercare di trovare nuovi percorsi capaci di garantire una certa prospettiva di serenità anche nell’immediato futuro. Insieme possiamo e dobbiamo trovare delle soluzioni al fine di dare una sicurezza finanziaria e patrimoniale all’azienda. Per farlo bisogna essere credibili e smetterla di mistificare la realtà. Non funzionano più né la sufficienza né l’arroganza: non siamo imbecilli, siamo tutti adulti e la situazione del Casinò si risolve se tutti insieme intraprendiamo lo stesso percorso. Non è facile fare ciò che ha fatto l’Assessore oggi: si è caricato di una responsabilità che non è solo sua perché la crisi non è solo di oggi; rimettere le deleghe ci mette nelle condizioni di portare avanti il lavoro in Commissione in maniera serena.»
Per il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin «tutta la responsabilità non ricade soltanto sull’Assessore Perron. La sua grande colpa è stata quella di essersi prestato a questo tipo di politica, mistificando la realtà e coprendo la situazione drammatica della Casa da gioco. Anche in merito alle recenti nomine manageriali, avrebbe dovuto imporsi per il rispetto di quest’Aula. Questa società non è in crisi, è in una situazione talmente disastrosa da non poter essere definita. Ma come si è potuto arrivare a tanto, mascherando la realtà? La politica ha considerato il Casinò come una fucina di voti. Altre questioni sono inaccettabili, come la liquidazione concessa all’ex direttore Scordato. Alla luce di questo pregresso, il pur apprezzabile gesto di fare un passo indietro non può bastare e invito l’Assessore a dimettersi.»
Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha detto di condividere l’analisi fatta sul Casinò da alcuni colleghi: «Non è uno scandalo pensare che oltre a definire il quadro delle responsabilità passate e presenti si debba rivedere la “governance”. Dobbiamo prendere atto che la situazione è di crisi e il lavoro di approfondimento svolto in Commissione l’ha fatta emergere con chiarezza. Un’operazione verità è necessaria e urgente: come gruppo PD-SVdA ci assumiamo la responsabilità delle decisioni politiche che il percorso comporterà. È un bene che ci sia stato un cambio di metodo che va in una direzione diversa rispetto al passato: questo percorso di condivisione e di approfondimento dovrebbe essere allargato a tutti i temi importanti della nostra regione. Accettiamo il passo indietro dell’Assessore Perron sulla delega e lo consideriamo come un atto di coraggio politico. La maggioranza ha reputato utile aprire una discussione su questo tema affinché le soluzioni possano arrivare e servire al rilancio di un’azienda che noi consideriamo ancora come un atout, perché portatrice di indotto turistico e di opportunità lavorative ed economiche. Non bisogna sempre ragionare in termini di utili: dobbiamo pensare che il Casinò faccia parte di un’offerta turistica che va a consolidare la nostra proposta come Valle d’Aosta. Secondo noi il rilancio del Casinò deve vedere la politica come elemento di garanzia, ma senza una sua eccessiva ingerenza nella gestione. La delega sul Casinò è estremamente complessa e ringrazio l’Assessore per il lavoro svolto e per la pazienza con la quale ha affrontato i dibattiti in quest’Aula.»
Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha dichiarato: «Il sistema che ha distrutto il Casinò è lo stesso che oggi lo salva. È anche quel sistema che prende in giro alcuni Consiglieri ed è un sistema che funziona solo se c’è accordo tra gli interlocutori. È però un sistema che non ha ancora trovato il coraggio di fare ciò che dovrebbe: cambiare le persone. Perché ormai è un sistema che non funziona più, ma per essere cambiato non può contare sempre sulla stessa persona. È inaccettabile. C’è troppa arroganza nel gestire il potere e sembra un peccato mortale riconoscere i propri errori. Stiamo parlando di un fallimento politico complessivo della gestione politica della regione.»
Per il Consigliere di Pour Notre Vallée, Antonio Fosson, «il gesto dell’Assessore Perron è opportuno perché permette alla Commissione di ultimare i propri lavori con serenità e di presentare una sintesi alla Giunta. Non è con la sua rinuncia alle deleghe che risolviamo il problema del Casinò, ma credo che il percorso di condivisione delle responsabilità sia importante. Coinvolgere tutti, anche la minoranza, nel desiderio di modificare una crisi per trasformarla in una risorsa per la Valle d’Aosta è un passo significativo perché dimostra la volontà di cambiamento nei metodi di lavorare. Ci avviciniamo ad una verifica politica e strutturale che dovrà essere affrontata con questo metodo di confronto e di conoscenza che tutti noi auspichiamo.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, è intervenuto specificando: «Stiamo operando per trovare il modo di dare soluzione alla questione del Casinò, ma i percorsi non sono semplici. Vogliamo scrivere un futuro, ragionando su cosa fare per il Casinò. Dobbiamo guardare i margini di operatività con obiettività, in una logica di tutela dell’interesse generale, consci che la realtà è cambiata.»
PressGiochi
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