A Casale Monferrato, su cui insiste una popolazione di circa 34.000 abitanti, «sono circa 40 milioni gli euro spesi in un anno, una media di circa 1.176 euro ad abitante»
A Casale Monferrato, su cui insiste una popolazione di circa 34.000 abitanti, «sono circa 40 milioni gli euro spesi in un anno, una media di circa 1.176 euro ad abitante» (ultimo Gedi 2016). Media che si alza notevolmente se si considera la sola fascia adulta. A riportare il dato è la professoressa Paola Pavanello che, lo scorso anno scolastico, durante la sua docenza presso l’Istituto Superiore Balbo, aveva seguito il progetto pilota di prevenzione per il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo “Rien ne va plus”, ideato e realizzato dalla Comunità di San Patrignano.
«Il gioco d’azzardo è a tutti gli effetti una dipendenza, come quella dell’alcol e delle droghe e, per disintossicarsi, occorrono mediamente tre anni» ha ribadito la Pavanello, ricordando l’impegno di sensibilizzazione, derivante dal progetto di prevenzione, che tutti gli Istituti casalesi avevano abbracciato.
Dalla ricerca effettuata dalla Comunità di San Patrignano era inoltre emerso che tra il 12 e il 24% dei giocatori patologici, l’ultimo game over è il suicidio.
In Italia sono circa 12mila gli individui in cura per ludopatia (costo per lo Stato circa 38 mila euro procapite), ma trattasi solo della punta di un iceberg che, indubbiamente, non restituisce il numero reale dei giocatori compulsivi (790 mila).
La vulnerabilità è maggiormente concentrata nella fascia della popolazione socio-culturalmente e socio-economicamente più bassa. Gli italiani a rischio di ludopatia sono stimati in 1.750.000 unità (fonte Vatican News, Ceis, Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo). La cura del gioco d’azzardo in Italia è recente. In alcune regioni, i Sert hanno istituito specifiche équipe che si occupano della diagnosi e della cura del gioco d’azzardo patologico e, nel 2017, sono stati aggiornati i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), includendo anche trattamenti per la ludopatia. Per ridurre il fenomeno, il Governo Conte ha introdotto il decreto che inibisce la pubblicità al gioco d’azzardo, andando però in deroga sui contratti già in vigore e sulle lotterie nazionali.
PressGiochi