22 Novembre 2024 - 18:40

Cardia (Acadi): “Dopo online, si proceda al riordino del gioco sul territorio”

“L’offerta illegale prolifera dove lo Stato non c’è. E questo è vero sia sul territorio che sul web. Per questo è fondamentale si proceda al riassetto complessivo del settore in

16 Gennaio 2024

“L’offerta illegale prolifera dove lo Stato non c’è. E questo è vero sia sul territorio che sul web. Per questo è fondamentale si proceda al riassetto complessivo del settore in tempi brevi.

Seicento esercizi commerciali controllati, 66 denunce e 44 sequestri, sanzioni amministrative per un importo superiore ai 600 mila euro per gioco e scommesse illegali. Sono i numeri di una maxi-operazione di polizia che testimonia come il settore abbia bisogno della massima attenzione da parte del legislatore”. Per Geronimo Cardia, numero uno di Acadi, l’associazione che riunisce i concessionari di giochi pubblici. “Queste cifre sono la conferma della necessità che lo Stato presidi il territorio con un’offerta pubblica” spiega Cardia in una intervista a veritaeaffari.it.

“Esiste una domanda di gioco – prosegue -. Se questa domanda non è soddisfatta dallo Stato, allora troverà altri fornitori che vivono al di fuori della legalità”.

L’assenza dell’offerta di gioco pubblico ha diverse controndicazioni. Secondo il presidente di Acadi, c’è un problema innanzitutto per i giocatori e per la salute pubblica.

Inoltre si pone il tema dell’introito per le casse dello Stato che subisce una riduzione non solo in termini di tasse evase, ma anche di minori contributi legati a doppio filo con l’occupazione sommersa.

“Un primo step il governo lo ha fatto con l’online” spiega. “A questo punto ci attendiamo che senza indugio si proceda anche per la parte che riguarda il territorio superando le differenze normative degli enti locali – chiarisce –. Un tentativo di riordino è stato già tentato nel 2017 senza successo. Ma ora, considerata anche la rilevanza del settore, è arrivato il momento per fare un passo in più facendo ordine nell’intero comparto con il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni“.

I numeri sono decisdamente importanti. Il comparto del gioco pubblico ha garantito nel 2022 un gettito erariale da 11 miliardi di euro. Denaro che viene per 1 miliardo dal settore online e per 10 miliardi da quello fisico sui territori. A gestire questa montagna di soldi ci sono 150mila persone che sono impiegate nel settore.

Se da un lato stiamo parlando quindi di un’attività di tutto rispetto, dall’altro c’è nessità di tutela per l’utenza. Sia sul territorio che sul web. “E’ auspicabile infatti che lo Stato vari una strategia unica per contrastare i disturbi da gioco d’azzardo” precisa.

Dal suo punto di vista il primo passo è nel potenziamento dell’offerta pubblica che garantisce determinati parametri come quelli, ad esempio, sull’importo della puntata, sulla velocità del gioco o sull’importo in palio. “Il gioco pubblico offre la garanzia di un prodotto controllato – conclude – Anche in questo caso la questione va affrontata in maniera globale, web e rete sul territorio. Per questo siamo a favore del registro dell’autoesclusione, che già esiste su interet, anche per la rete fisica”.

 

PressGiochi

Fonte immagine: cardia

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