“Gli imprenditori del gioco sono sempre più confusi”. L’avvocato Isabella Rusciano (As.tro), commenta così gli effetti delle due decisioni del Consiglio di Stato che – a distanza di pochi giorni – sono andate in direzioni diametralmente opposte in merito alla disciplina dei limiti orari alle attività di gioco.
“Gli imprenditori del gioco sono sempre più confusi”. L’avvocato Isabella Rusciano (As.tro), commenta così gli effetti delle due decisioni del Consiglio di Stato che – a distanza di pochi giorni – sono andate in direzioni diametralmente opposte in merito alla disciplina dei limiti orari alle attività di gioco. “Chiediamo da tempo chiarezza e coerenza nella disciplina del gioco lecito, rispetto alla cui assenza gli imprenditori manifestano sempre maggiore preoccupazione” prosegue Rusciano.
Nelle scorse settimane, il Consiglio di Stato aveva bocciato l’ordinanza sui limiti orari a Monza, non ritenendo giustificato il discostamento in essa contenuto rispetto alle previsioni dell’Intesa a cui ha riconosciuto ”il valore di parametro di riferimento per l’esercizio, da parte delle amministrazioni locali, delle loro specifiche competenze in materia di disciplina degli orari”. Nei giorni immediatamente successivi, abbiamo invece assistito ad un capovolgimento di posizione, sempre da parte del Consiglio di Stato che, in riferimento all’appello proposto dal Comune di Guidonia, ha negato qualsiasi efficacia all’accordo raggiunto tra Stato, Regioni ed Enti locali in assenza del decreto attuativo del Mef che avrebbe dovuto recepirlo”.
Alla luce di queste circostanze, si fa sempre più urgente la necessità di un riordino organico della disciplina del gioco pubblico che sia applicabile in maniera uniforme a livello nazionale e, nel frattempo, l’emanazione del decreto di recepimento dell’Intesa raggiunta in Conferenza Unificata sulla cui valenza continua a giocarsi una partita delicatissima per l’intero settore”- conclude Rusciano.
PressGiochi