“Credo che in quest’Aula qualche senatore abbia la memoria corta, anche perché era il 5 settembre 2013 quando veniva approvata proprio in Senato, quasi all’unanimità, una mozione che impegnava il
“Credo che in quest’Aula qualche senatore abbia la memoria corta, anche perché era il 5 settembre 2013 quando veniva approvata proprio in Senato, quasi all’unanimità, una mozione che impegnava il Governo ad una moratoria di dodici mesi addirittura sul rilascio di nuove licenze. C’era il sottosegretario Alberto Giorgetti in quella circostanza, il quale rassegnò le dimissioni, che furono poi respinte dall’allora presidente del Consiglio dei ministri Letta”.
Il senatore Candiani della Lega Nord interviene così in Aula al Senato in occasione del odg per il divieto alla pubblicità dei giochi su radio e Tv, in occasione della votazione alla Riforma della Rai.
“Sono convinto, – continua – perché conosco come funzionano le cose tra le persone, che questo ordine del giorno sarà approvato a stragrande maggioranza. E come potreste votare contro? Il problema è che dobbiamo essere onesti con noi stessi. Gli ordini del giorno valgono come la carta da cesso, perché non vengono tenuti in considerazione da parte del Governo e le mozioni ancora meno. È inutile venire a parlare di quanto costano alla salute. Senatrice De Biasi, va bene tutto, ma quando poi passa nella cronaca l’omicidio, che ha alle spalle una situazione riconducibile al gioco d’azzardo, qual è il costo sociale che ne deriva? Non è la questione di mettere altri soldi sulla gestione delle dipendenze e dei servizi per le tossicodipendenze (Serd). La questione è evitare che ci sia la diffusione del gioco d’azzardo in tutte le nostre città con le macchinette. Questa è la situazione che si è creata. Il Governo oggi sta facendo cassa sulle spalle e sulla salute dei cittadini e mette le mani nelle tasche dei cittadini. Allora, basta ordini del giorno approvati che poi cadono nel nulla: se ne prenda atto, si portino provvedimenti di legge e si approvino.
Il Governo, se ha tanta voglia e interesse a intervenire per l’utilità dei cittadini, faccia un provvedimento di urgenza. Non si limiti a promettere la diminuzione delle tasse e tolga questo tipo di macchinette e dimostri di non avere collusione con la mafia, che sta dietro la gestione delle macchinette del gioco d’azzardo”.
“Non è – ha affermato Bulgarelli del M5S – solo una questione di salute pubblica. Intorno al gioco d’azzardo ci sono sicuramente la criminalità e le mafie: questa è una certezza.
Prima avete parlato tantissimo dell’evasione fiscale sul pagamento del canone della RAI e non vi preoccupate di andare a prendere i soldi per quanto riguarda il gioco d’azzardo alle mafie: questa cosa è ridicola”.
“Stiamo facendo una riforma del servizio pubblico radiotelevisivo ovvero stiamo facendo la riforma di una sorta di passaporto che arriva in tutte le case e le famiglie e viene visto in tutti i Paesi. Noi siamo quello che siamo per quello che comunichiamo. È per questa ragione – ha detto il sen. Uras (Misto-SEL) – che intendo sottoscrivere questa iniziativa, se è possibile farlo. Vorrei votarla e dichiarare il voto favorevole del mio Gruppo e del mio partito e dire a tutti noi: ha ragione il senatore Candiani quando ricorda i dibattiti che ci sono stati in questa Aula. Non possiamo dimenticarci di quello che diciamo e di quello che pensiamo tre settimane prima. La politica non è solo opportunismo o strumentalità: è anche verità, qualche volta. Bisogna essere coerenti rispetto a quello che abbiamo detto e promesso. Lo dico al Governo. La vicenda sulla Sardegna di cui si è discusso poco fa vi peserà. È indecoroso che non abbia neppure una motivazione, caro Giancarlo Sangalli: non c’è stata neppure una motivazione di natura contabile, perché è scritto qua che alle coperture si provvede con i provvedimenti successivi attuativi di questo provvedimento. Quindi, non c’era neppure una ragione logica dal punto di vista del bilancio. Noi – come in questo caso – avremmo potuto rispondere ad un bisogno e dare una rappresentazione attraverso il servizio pubblico di questo Paese più seria di quella che diamo anche oggi, purtroppo, in questo Senato.
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