25 Novembre 2024 - 13:22

Camolei (Ass. Treviso): “Nella lotta alla ludopatia colpire solo alcune categorie di commercianti non risolve il problema”

L’assessore alle attività produttive di Treviso Paolo Camolei risponde alle polemiche del consigliere regionale Riccardo Barbisan LN che lo ha attaccato sulla possibili ”deroghe” del comune sull’ordinanza dei limiti orari

19 Aprile 2016

L’assessore alle attività produttive di Treviso Paolo Camolei risponde alle polemiche del consigliere regionale Riccardo Barbisan LN che lo ha attaccato sulla possibili ”deroghe” del comune sull’ordinanza dei limiti orari delle slot agli operatori che sosterranno corsi di formazione e altri “progetti di supporto”.

“Spero che queste polemiche siano solo frutto di incomprensioni- ha dichiarato a PressGiochi l’assessore– l’ordinanza del nostro comune viene da una richiesta ben precisa ed è uno dei pochi casi in cui l’approvazione è stata unanime da parte della maggioranza e della minoranza e questo fa capire come il sentimento nel voler contrastare il problema della ludopatia sia molto forte.

Questa ordinanza prevede di fare un ragionamento più ampio sugli orari qualora ci fosse un progetto di supporto da parte degli operatori, ma è il testo dell’ordinanza che lo prevede non una mia decisione. Se ci fossero proposte, ed una è già sul nostro tavolo, questa passerà al voglio della commissione e poi, se mai, ci sarà una decisione del consiglio comunale”.

Quindi l’aumento degli orari, in casi specifici, è possibile e non è una “Boutade” come l’ha definita il consigliere Barbisan, ma il percorso burocratico e le discussioni in tavola sono ovviamente complesse.

 

L’assessore Camolei ha commentato anche il suo incontro con le associazioni di categoria. “E’ stato una riunione molto tranquilla e costruttiva- ha dichiarato l’assessore- le diverse associazioni mi hanno espresso le loro perplessità a seconda dei casi specifici e devo dire che condivido molte delle loro osservazioni, anche perché la ludopatia è un problema complesso e colpire, ad esempio, un tabaccaio magari non risolve il problema dato che si possono spendere comunque 500 euro in pochi minuti nel gioco online, ma su questo ovviamente non possono agire i comuni, se mai deve farlo il governo. Con le associazioni siamo rimasti d’accordo che accoglieremo le loro proposte poi, come ho già detto, queste saranno esaminate in commissione ed infine, in Consiglio Comunale”.

 

In conclusione, abbiamo anche chiesto all’assessore un parere sulle azioni di Della Pietra, sindaco di Spresiano, sempre nel trevigiano, che ha cercato di includere i Gratta e Vinci nel suo regolamento sul gioco. “Le competenze dei Gratta e Vinci credo siano dei Monopoli- ha commentato- cosa può fare un comune? Non possiamo vietare la loro vendita come non possiamo vietare quella delle sigarette. In ogni caso sono molto più preoccupato di quello che accade su internet e riguardo il gioco illegale”.

 

PressGiochi

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