Con l’inizio della nuova Legislatura, è stato riproposto alla Camera dei Deputati il progetto di legge recante Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia
Con l’inizio della nuova Legislatura, è stato riproposto alla Camera dei Deputati il progetto di legge recante Tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo.
Il progetto di legge di iniziativa popolare, pubblicato oggi, prevede interventi per ridurre il pericolo del gioco patologico ma affronta anche la questione dei rischi connessi alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore.
NORME
Articolo 1 – Finalità.
Finalità della legge è la tutela della salute degli individui come sancito dall’ articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività».
Siccome a livello sanitario viene rilevata una corrispondenza certa tra la diffusione del gioco d’azzardo e le patologie a esso connesse quali il GAP lo Stato interviene con una nuova regolamentazione del gioco d’azzardo, finalizzata alla tutela migliore possibile della salute in termini di generalità e di globalità, in quanto il mantenimento di uno stato di completo benessere psico-fisico e sociale costituisce diritto fondamentale per le persone e preminente interesse per la collettività, dato il ruolo che la persona è chiamata ad assolvere per lo sviluppo e la crescita della società civile.
Articolo 2 – Scopi.
Lo Stato, al fine di perseguire le finalità indicate all’articolo 1, esercita le proprie competenze legislative per la prevenzione delle conseguenze individuali e sociali nocive del gioco d’azzardo; per garantire una gestione sicura e trasparente dei giochi d’azzardo, per contrastare il gioco d’azzardo non autorizzato e clandestino e per impedire l’accesso alla criminalità e il riciclaggio di denaro nel gioco d’azzardo.
Articolo 3 – Oggetto.
Oggetto del progetto di legge è il riordino in un codice unico delle norme vigenti in materia di giochi d’azzardo.
Il progetto di legge in particolare:
prevede norme a tutela dei soggetti vulnerabili e dei minorenni;
individua misure per la prevenzione e la cura per i soggetti affetti da sindrome di gioco con vincita in denaro (GAP), per attività culturali e formative, di ricerca e monitoraggio del GAP mediante l’istituzione di appositi fondi e misure di armonizzazione fiscale;
definisce le caratteristiche che deve avere la pubblicità e quelle dei giochi;
individua nei sindaci, sentiti i questori, le autorità competenti all’autorizzazione per l’esercizio del gioco d’azzardo;
ridefinisce le competenze dell’Osservatorio nazionale sulle dipendenze da GAP e quelle dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli;
individua strumenti per il contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni criminali mafiose, per la tracciabilità dei flussi finanziari nella raccolta fisica di giochi d’azzardo e scommesse e per il contrasto dell’evasione fiscale e tributaria;
istituisce i registri delle scommesse e dei concorsi pronostici;
riorganizza la distribuzione dei giochi d’azzardo in sale appositamente dedicate e dispone un periodo transitorio e una moratoria per l’introduzione di nuovi apparecchi per il gioco d’azzardo e l’apertura di nuove sale da gioco;
precisa le sanzioni e abroga le norme non conformi alle presenti disposizioni.
Articolo 4 – Misure a tutela dei soggetti vulnerabili.
Il presente articolo chiede di esporre, all’ingresso e all’interno dei locali ove sono presenti giochi d’azzardo, il materiale informativo che le aziende sanitarie locali predispongono per evidenziare i rischi correlati al gioco d’azzardo e segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al GAP.
Si ritiene, infatti, che un’informazione accurata sui rischi del gioco d’azzardo sia utile alle persone perché possano decidere di giocare con piena consapevolezza dei pericoli cui possono andare incontro. Si ritiene, inoltre, che la segnalazione dei servizi di assistenza pubblici presenti sul territorio possa favorire l’accesso a essi da parte delle persone che ritengono di riscontrare in se stesse o nei propri familiari sintomi di gioco problematico o patologico.
Si ritiene, altresì, che la presenza di operatori professionali competenti nelle patologie del gioco d’azzardo nei luoghi dove si gioca d’azzardo possa essere di aiuto ai giocatori per ricevere informazioni e aiuti concreti per possibili situazioni di bisogno.
A questo scopo, i gestori dei locali dove si può giocare d’azzardo sono tenuti a consentire l’accesso agli operatori dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale, nonché a figure professionali appartenenti ad associazioni senza scopo di lucro, autorizzate dalle aziende sanitarie locali (ASL), al fine di incontrare i giocatori con possibile patologia del gioco d’azzardo e fornire loro informazioni e un sostegno concreto e di prossimità.
Articolo 5 – Misure di contrasto del gioco dei minori.
Un’indagine dell’Istituto di psicologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (IFC-CNR) di Pisa, resa nota nell’aprile 2010, con dati relativi all’anno 2009 mette in luce che gli adolescenti italiani sono sempre più propensi a giocare d’azzardo.
Secondo la ricerca, questo fenomeno, che va dai gratta e vinci, alle lotterie istantanee, alle scommesse sportive, fino al lotto e al superenalotto, è in crescita e interessa circa la metà degli studenti italiani, con un incremento maggiore tra le ragazze.
Sono sempre più gli adolescenti coinvolti, come attestano i dati di questo studio su 40.000 studenti, condotto all’interno del progetto «Il gioco è una cosa seria» della ASL To3.
Secondo questa ricerca, dal 2008 al 2009 la percentuale degli studenti tra i 15 e i 19 anni di età che dichiarano di aver giocato in denaro almeno una volta negli ultimi dodici mesi è aumentata dal 40 per cento al 47 per cento. L’aumento maggiore è fra le ragazze, passate dal 29 al 36 per cento, i maschi passano invece dal 53 al 57 per cento. Tra questi studenti, nonostante il divieto di legge, circa 550.000 sono i minorenni, corrispondenti al 43 per cento dei minori scolarizzati.
Questa ricerca, come altre condotte dall’Eurispes, dal Telefono azzurro e dall’Istituto Fatebenefratelli di Milano, conferma la vasta diffusione del gioco d’azzardo tra i minorenni, ai quali invece sarebbe vietato. Tanto più urgente allora diventa la necessità di individuare modalità certe per vietare l’ingresso alle aree di gioco con vincite in denaro e alle scommesse ai minori di anni diciotto.
Il presente progetto di legge, a tal fine, prevede l’introduzione di soluzioni tecniche idonee a bloccare automaticamente l’accesso ai giochi e alle scommesse per i minorenni. Entro tre mesi dovrà essere emanato un decreto per l’introduzione di tali misure, che devono essere operative entro i sei mesi successivi.
Le soluzioni tecniche si riferiscono alla dotazione di tutti gli apparecchi per il gioco d’azzardo di un sistema automatico di rilevamento dell’età anagrafica di chi gioca, tramite tessera elettronica, tessera sanitaria o codice fiscale. A tal fine sono idonei i sistemi di lettura automatica dei documenti anagrafici rilasciati dalla pubblica amministrazione.
Nel periodo necessario per gli adeguamenti degli apparecchi di gioco mediante le soluzioni tecniche precisate, i minori devono essere identificati dal titolare dell’esercizio commerciale, del locale, ovvero del punto di offerta del gioco con vincite in denaro, il quale deve chiedere loro un documento di identità.
Per impedire realmente l’accesso ai giochi d’azzardo ai minorenni devono essere avviate iniziative di prevenzione del GAP nelle scuole dell’obbligo. A tal fine, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri della salute e dell’istruzione, dell’università e della ricerca e d’intesa con i rappresentanti delle regioni, emana un decreto recante le linee guida per l’attivazione di corsi di aggiornamento per gli insegnanti con funzione di docenti referenti per la salute.
L’articolo quindi prevede:
sanzioni per la violazione del divieto di accesso ai minorenni ai sensi dell’articolo 24, commi 21 e 22, del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011 (norme in materia di gioco: Sanzioni per i soggetti che consentono l’accesso ai giochi pubblici ai minori di anni diciotto);
una sanzione pecuniaria da 6.000 a 10.000 euro per chiunque consenta l’accesso agli apparecchi del gioco; nel caso di reiterazione delle violazioni, dalla seconda volta si applicano la sanzione amministrativa pecuniaria accessoria da 5.000 a 8.000 euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività.
Articolo 6 – Norme sulla pubblicità.
Sul fatto che la pubblicità abbia un ruolo determinante nello stimolare le persone verso il gioco e che possa essere pericolosa per i giocatori problematici, sono d’accordo moltissimi ricercatori.
Nelle note tecnico-scientifiche sintetiche e raccomandazioni dell’aprile 2012 « evidence base oriented», derivanti dalla rassegna della letteratura scientifica, al fine di attivare interventi e regolamentazioni finalizzati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione del GAP, Giovanni Serpelloni, all’epoca Capo del dipartimento per le politiche antidroga alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha posto l’attenzione sulla pubblicità «troppo invadente e persuasiva che incentiva il gioco d’azzardo colpendo soprattutto le persone più vulnerabili con messaggi ingannevoli e disvaloriali». Nel medesimo documento viene osservato che «Ad oggi le evidenze scientifiche hanno dimostrato che se le persone più vulnerabili sono sottoposte a stimoli pubblicitari continuativi e fortemente proporzionali, aumenta la loro probabilità di sviluppare una malattia cronica (con tutte le conseguenze correlate). Alla luce di questa consapevolezza, che non può più essere sottovalutata e non tenuta in forte considerazione, questo può comportare e connotare quindi una responsabilità diretta in chi utilizza forti stimoli pubblicitari per promuovere il gioco d’azzardo in quanto ormai è chiaro che esso può essere fonte di malattia, disabilità fisica, psichica e sociale nonché rischio suicidario».
Nelle medesime note si delineano i suggerimenti per una pubblicità che sia la meno invasiva e la più corretta possibile.
Il presente articolo richiama le norme previste dai commi 4, 5, 6 e 7 dell’ articolo 7 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, che prevedono:
il divieto di messaggi pubblicitari concernenti il gioco con vincita in denaro e le fattispecie in cui il divieto si articola;
la scrittura di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi nonché le relative probabilità di vincita che devono figurare sulle schedine, sui tagliandi di tali giochi e in apposite targhe esposte nelle aree ovvero nelle sale in cui sono installati i videoterminali dei giochi e nei luoghi dove si esercita come attività principale l’offerta di scommesse;
le sanzioni per chi non rispetta i divieti e le prescrizioni;
la data dalla quale hanno efficacia le disposizioni: il 1° gennaio 2013.
Di seguito, l’articolo 6 precisa le caratteristiche che deve avere la comunicazione commerciale che, in particolare:
non deve incoraggiare il gioco eccessivo o incontrollato, ovvero negare che il gioco possa comportare dei rischi;
presentare e suggerire che il gioco sia un modo per risolvere problemi finanziari o personali ovvero costituisca una fonte di guadagno o di sostentamento alternativa al lavoro, piuttosto che una semplice forma di intrattenimento e di divertimento;
indurre a ritenere che l’esperienza, la competenza o l’abilità del giocatore permetta di ridurre o eliminare l’incertezza della vincita ovvero consenta di vincere sistematicamente;
rivolgersi o fare riferimento, anche indiretto, ai minori, e rappresentare questi ultimi o soggetti che appaiano evidentemente tali intenti al gioco;
utilizzare segni, disegni, personaggi e persone, direttamente e primariamente legati ai minori, che possano generare un diretto interesse su di loro;
indurre a ritenere che il gioco contribuisca ad accrescere la propria autostima, considerazione sociale e successo interpersonale;
rappresentare l’astensione dal gioco d’azzardo come un valore negativo;
indurre a confondere la facilità del gioco con la facilità della vincita;
fare riferimento a servizi di credito al consumo immediatamente utilizzabili ai fini del gioco;
sfruttare la superstizione e la facilità da parte di alcune persone a credere ingenuamente ai messaggi che vengono proposti.
L’articolo precisa, inoltre, che:
tutte le comunicazioni commerciali dei giochi con vincita in denaro devono contenere una chiara e precisa avvertenza che il gioco è vietato ai minori di diciotto anni e devono evitare messaggi emozionali che stimolino l’uso di tabacco o di alcol;
sono vietate le pubblicità sui giochi d’azzardo in fasce orarie protette, sui mezzi pubblici, ed esposte, affisse o diffuse a meno di 300 metri da luoghi sensibili frequentati dai minori (istituti scolastici, oratori, centri per giovani, palestre, centri sportivi, eccetera);
sono vietati i banner (su applicazioni o siti on line) che promuovano il gioco d’azzardo, salvo che il fruitore non dichiari prima espressamente la sua maggiore età.
Si precisa, infine, che sono consentite campagne informative volte a prevenire le conseguenze individualmente e socialmente nocive del gioco d’azzardo e che dunque è possibile attivare campagne informative per genitori e insegnanti, e campagne specifiche per gli anziani e gli immigrati.
Nell’articolo vengono sono inoltre stabilite le seguenti sanzioni:
1) per ogni violazione del divieto sono previste sanzioni da 100.000 a 500.000 euro a carico del committente del messaggio pubblicitario e del proprietario del mezzo con cui il medesimo messaggio pubblicitario è diffuso; nei confronti del concessionario viene irrogata una sanzione di 50.000 euro;
per le violazioni nei punti di vendita in cui si esercita come attività principale l’offerta di scommesse, la sanzione si applica al titolare del punto di vendita, se diverso dal concessionario.
Spettano all’Agenzia delle dogane e dei monopoli le attività di contestazione degli illeciti, nonché l’irrogazione delle sanzioni.
All’Agenzia delle dogane e dei monopoli possono giungere segnalazioni, per le conseguenti attività, sia da parte dell’Osservatorio di cui all’articolo 12, sia da parte degli agenti di polizia locale che constatino violazioni durante le loro ordinarie attività di controllo previste nei luoghi deputati alla raccolta dei giochi.
Articolo 7 – Prevenzione e cura per i soggetti affetti da sindrome di gioco con vincita in denaro – GAP.
Nonostante che il citato articolo 5 del decreto-legge n. 158 del 2012 abbia inserito la «ludopatia intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità – GAP» nei livelli essenziali di assistenza (LEA) ai fini delle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da GAP, in realtà tali prestazioni vengono ostacolate dall’assenza di finanziamenti specifici a esse destinati: finanziamenti che in alcuni luoghi vengono surrogati dalle regioni e in altri dai comuni, così che oggi i giocatori patologici, a livello nazionale, ricevono cure in modo sporadico e a macchia di leopardo. La gravità della patologia e la sua diffusione a livello nazionale richiedono invece interventi tempestivi, adeguati e diffusi su tutto il territorio nazionale.
Il presente articolo prevede che entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge, di concerto con le Commissioni ministeriali interessate e con la Conferenza permanente tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di seguito «Conferenza Stato-regioni», venga completato il percorso che garantisca a tutti i cittadini opportunità di cura, di benefìci di legge e opportunità fiscali al pari delle persone con altre forme di dipendenze patologiche.
Si deve affidare ai SerT il compito di prevenzione, cura e riabilitazione: tali servizi, come operano per le altre forme di dipendenza già riconosciute dai LEA, devono promuovere interventi ambulatoriali, residenziali e informativi.
Il progetto di legge prevede inoltre che anche ai familiari dei giocatori patologici, durante il periodo di cura dei propri congiunti, venga riconosciuto il diritto al sostegno psicologico da ricevere nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
Per garantire agli operatori dei SerT, dei servizi di salute mentale e del privato sociale la possibilità di acquisire le necessarie competenze in tutti i contesti del territorio nazionale, si dovranno attivare corsi di aggiornamento secondo le linee guida stabilite, entro un anno, con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e d’intesa con i rappresentanti delle regioni.
L’articolo precisa che si dovrà sopperire agli oneri necessari per la prevenzione e la cura delle persone affette da GAP nonché per il sostegno ai familiari, attraverso l’istituzione di un fondo nazionale le cui caratteristiche sono precisate dall’articolo 8.
Articolo 8 – Istituzione del «Fondo per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d’azzardo patologico – GAP» e copertura finanziaria.
L’articolo prevede che venga istituito il «Fondo per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del gioco d’azzardo patologico – GAP» in favore delle persone affette da patologie correlate al GAP.
Il Fondo deve essere definito ogni anno attraverso la destinazione dell’1 per cento del fatturato complessivo della spesa italiana sul gioco d’azzardo: alla sua costituzione contribuiscono per lo 0,33 per cento gli operatori e i concessionari del gioco, per lo 0,33 per cento i giocatori stessi e per lo 0,33 per cento lo Stato, mediante un fondo apposito destinato alla riduzione dei danni conseguenti alla proliferazione di giochi d’azzardo.
Una parte di questo Fondo viene destinata a integrare il fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura, per garantire il pagamento dei debiti da GAP quando questi non hanno altre possibilità di essere onorati.
Le norme di attuazione di quanto previsto da questo articolo vengono adottate dal Ministro dell’economia e delle finanze entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
Articolo 9 – Attività culturali e formative di prevenzione del GAP, attività di ricerca e monitoraggio delle forme di GAP in Italia e copertura finanziaria.
Il progetto di legge si preoccupa di individuare finanziamenti per attività culturali, informative e formative locali ad opera dei comuni, per la ricerca e il monitoraggio delle forme di GAP in Italia, nonché per il funzionamento dell’Osservatorio nazionale previsto dall’articolo 12.
Per la costituzione del fondo da trasferire ai comuni all’interno dei piani di zona istituiti dalla legge n. 328 del 2000, per la prevenzione e la formazione da svolgere nei territori mediante attività culturali, informative e formative locali, nonché per l’adozione di misure volte a costruire spazi e attività per la socialità nelle città e nei quartieri, viene destinata una quota pari allo 0,50 per cento delle somme giocate destinate alla remunerazione degli operatori e dei concessionari inseriti nell’elenco depositato presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Il fondo può essere utilizzato per l’apertura di sportelli di ascolto sul GAP, finalizzati all’ascolto, alla decodifica della domanda e all’invio ai SerT delle persone che evidenziano reali problemi di dipendenza, per la formazione per tutti gli esercenti attività commerciali dove siano presenti giochi d’azzardo finalizzata a conoscere i rischi del gioco d’azzardo, a riconoscere le persone con sindrome da gioco con vincita in denaro – GAP e a fornire loro consigli per rivolgersi a strutture specialistiche, per il potenziamento dei fondi per il diritto allo studio, per l’attivazione di corsi di aggiornamento per dirigenti e docenti con funzione di referenti per la salute, al fine di avviare iniziative di prevenzione del GAP nelle scuole dell’obbligo, per l’attivazione di campagne di informazione rivolte a genitori, anziani, immigrati e per l’adozione di misure volte a costruire spazi e attività per la socialità nelle città e nei quartieri, indispensabile antidoto per la dipendenza dal gioco d’azzardo e dal GAP.
Gli studi epidemiologici rappresentano il primo importante strumento di indagine perché consentono di ottenere stime numeriche della problematica nei vari segmenti della popolazione e quindi di pianificare e attuare misure sanitarie di prevenzione, diagnosi e intervento. Il presente articolo prevede che per attività di ricerca e di monitoraggio delle forme di GAP in Italia, nonché per il funzionamento dell’Osservatorio di cui all’articolo 12, venga destinata una quota pari all’1 per cento dei premi non riscossi e delle multe ai concessionari e ai gestori dei giochi d’azzardo.
Si prevede che il Ministero della salute, di concerto con i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sostenga, tramite apposite forme di convenzione con istituti di ricerca di diritto pubblico o privato, progetti di ricerca scientifica inerenti al gioco d’azzardo e in particolare ricerche di carattere epidemiologico su popolazioni campione del territorio nazionale. I risultati delle ricerche vengono forniti anche all’Osservatorio di cui all’articolo 12 per l’espletamento dei propri compiti.
Articolo 10 – Armonizzazione fiscale.
Le disposizioni in materia di prelievo erariale sul gioco d’azzardo, la differenza del prelievo tra le imprese del gioco e le altre tipologie di imprese rischiano di diventare fonte di ingiustizia e di incentivazione smodata del gioco d’azzardo.
L’articolo prevede che venga assicurato il riequilibrio del prelievo fiscale mediante il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disciplina del prelievo erariale sui singoli giochi, ai sensi del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917.
Articolo 11 – Autorità competenti all’autorizzazione per l’esercizio del gioco d’azzardo e relative limitazioni in difesa di categorie di popolazione meritevoli di specifica tutela.
La normativa attuale esclude i sindaci da ogni possibilità autorizzatoria rispetto al gioco d’azzardo. Dalle autorizzazioni e dalla possibilità di regolamentare aperture, orari e distanze da luoghi sensibili delle sale da gioco vengono escluse le autorità locali che ogni giorno si confrontano con i problemi che provengono da un gioco smodato e sregolato alle persone e alle comunità dei territori che amministrano e con il degrado che nei territori si produce a causa degli effetti negativi dell’industria del gioco che non crea valore, ma estrae valore dai territori, nonché a causa della criminalità comune e organizzata che accompagna i luoghi del gioco d’azzardo.
Il presente articolo prevede invece che siano i sindaci dei comuni competenti per territorio, previo parere del questore, a rilasciare l’autorizzazione per l’apertura di sale da gioco di cui all’articolo 18 e per l’installazione di videoterminali autorizzati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Le autorizzazioni vengono rilasciate nel rispetto delle norme di pianificazione territoriale degli enti locali, nonché a tutela di una reale sicurezza urbana, al fine di evitare problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico o il disturbo della quiete pubblica.
Inoltre, gli orari di esercizio e la localizzazione di attività di giochi non devono pregiudicare categorie della popolazione meritevoli di specifica tutela.
Devono essere rispettate le distanze minime obbligatorie tra le attività di gioco e i luoghi socialmente sensibili, come istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, ovvero strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale o strutture ricettive per categorie protette.
Le autorizzazioni sono concesse per dieci anni e possono essere rinnovate alla scadenza.
Viene modificato l’articolo 50, comma 7, del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, introducendo il seguente periodo: «Il sindaco può introdurre limitazioni relative agli orari di esercizio e alla localizzazione di attività che possono pregiudicare categorie della popolazione meritevoli di specifica tutela».
Articolo 12 – Osservatorio nazionale sulle dipendenze da GAP.
Il presente articolo stabilisce che l’osservatorio previsto dal comma 10 dell’articolo 7 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, assume la denominazione di Osservatorio nazionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo o gioco d’azzardo patologico, è istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e svolge le sue funzioni in modo autonomo e indipendente.
Dell’Osservatorio fanno parte esperti individuati dai Ministeri della salute, dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dello sviluppo economico e dell’economia e delle finanze, rappresentanti dei Sert, individuati dalle regioni, ed esponenti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani, nonché rappresentanti dei comuni e del terzo settore che operano nel settore della prevenzione e del recupero del GAP.
L’Osservatorio ha diversi compiti:
a) monitorare le dipendenze da GAP con particolare riferimento ai costi sociali, economici e psicologici associati a tali fenomeni, nonché ai fattori di rischio, in relazione alla salute dei giocatori e all’eventuale indebitamento delle famiglie;
b) redigere annualmente un rapporto sull’attività svolta, da trasmettere al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero della salute, nel quale possono essere indicate anche proposte atte a migliorare il sistema degli interventi socio-sanitari e socio-assistenziali nel territorio nazionale;
c) promuovere campagne informative al fine di prevenire comportamenti patologici e forme di assuefazione derivanti dagli eccessi dell’attività di gioco d’azzardo, anche mediante l’utilizzo di mezzi di comunicazione di massa, a tutela dei consumatori, con particolare riguardo ai minori e ai soggetti vulnerabili. Le campagne informano il potenziale giocatore in modo corretto, veritiero e trasparente, anche in riferimento ai contenuti dei diversi giochi d’azzardo, alle reali possibilità di vincita e di perdita e ai gravi rischi che ne possono derivare;
d) monitorare i contenuti della pubblicità ai fini di individuare forme di pubblicità non legale oppure ingannevole, anche on line;
e) segnalare i casi in cui non vengono rispettate le disposizioni di cui all’articolo 6 sulla pubblicità, sia all’Autorità garante della concorrenza e del mercato al fine di attivare i poteri di tutela amministrativa e giurisdizionale ad essa attribuiti, sia all’Agenzia delle dogane e dei monopoli per l’applicazione delle sanzioni previste dal medesimo articolo 6.
Per il funzionamento dell’Osservatorio viene destinata parte della quota prevista nell’articolo 9 indirizzata ad attività di ricerca e monitoraggio di forme di GAP.
Articolo 13 – Competenze dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, secondo la legge, avrà compiti esclusivi di attuazione delle disposizioni tecniche sul gioco d’azzardo emanate dal Ministero dell’economia e delle finanze.
L’Agenzia, in particolare, verifica che vengano attuate le disposizioni tecniche emanate dal suddetto Ministero in merito ai sistemi di gioco nonché agli apparecchi automatici per i giochi d’azzardo. Si occupa, inoltre, della valutazione della conformità e dell’omologazione.
L’Agenzia delle dogane e dei monopoli svolge una verifica costante dell’operato dei concessionari e realizza un’azione mirata per contrastare il gioco illegale e le infiltrazioni criminali mafiose, l’opacità dei flussi finanziari nella raccolta fisica di giochi d’azzardo e scommesse, l’evasione fiscale e tributaria, la non corretta istituzione e il non corretto mantenimento dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici.
Articolo 14 – Strumenti di contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni criminali mafiose.
Date le infiltrazioni mafiose nel gioco legale, già trattate nella premessa di questa relazione, si rende indispensabile attivare strumenti di reale contrasto del gioco illegale e delle penetrazioni mafiose. Tali strumenti vengono individuati:
nella normativa relativa alle leggi antimafia e alle misure di prevenzione individuate dal codice di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011;
nell’individuazione dei soggetti (compresi i soggetti partecipati) che vengono esclusi dalla partecipazione a gare o procedure di evidenza pubblica, al rilascio, rinnovo o mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici;
nell’obbligo di dichiarare l’identità del soggetto mandante o del titolare effettivo da parte delle società fiduciarie, dei trust e dei fondi di investimento che detengono, anche indirettamente, partecipazioni al capitale o al patrimonio di società concessionarie di giochi pubblici.
Il presente articolo richiama dunque quanto previsto dagli 67 e 94 del citato codice di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011 (per le persone a cui sia stato applicato un provvedimento definitivo, divieto di ottenere licenze o autorizzazioni di polizia e commercio, divieto di autorizzazione a svolgere attività imprenditoriali, decadenza dei diritti di licenze e autorizzazioni, divieto di stipulare contratti, subcontratti eccetera), nonché le misure di prevenzione di cui al medesimo codice.
Si stabilisce che non può partecipare a gare o a procedure ad evidenza pubblica né ottenere il rilascio, il rinnovo o il mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici, il soggetto il cui titolare o rappresentante legale o negoziale, ovvero il direttore generale o il soggetto responsabile di sede secondaria o di stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti o il titolare effettivo di qualunque forma societaria, risulti condannato, anche con sentenza non definitiva, ovvero imputato, ovvero nei cui confronti sia stata emessa sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per uno dei delitti previsti dagli articoli 314, 316, 318, 319, 319-quater, 320, 321, 322, 416-bis, 629, 644, 648, 648-bis e 648-ter del codice penale (peculato, corruzione, istigazione alla corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio con previsioni di pene e reclusione) ovvero, se commesso all’estero, per un delitto di criminalità organizzata o di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.
Si stabilisce inoltre di applicare il medesimo divieto al soggetto partecipato, anche indirettamente, in misura superiore al 2 per cento del capitale o del patrimonio da persone fisiche che risultano condannate, anche con sentenza non definitiva, ovvero imputate, ovvero nei cui confronti sia stata emessa sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale per uno dei predetti delitti.
Il divieto di partecipazione a gare o di rilascio o rinnovo o mantenimento delle concessioni di cui al presente articolo opera anche nel caso in cui la condanna, ovvero la sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale ovvero la condizione di imputato sia riferita al coniuge non separato, nonché ai parenti e affini entro il terzo grado.
Ai fini delle certificazioni e degli accertamenti antimafia e di quanto previsto dall’ articolo 24, comma 26, del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011 (esclusione dalle gare e dalle procedure di evidenza pubblica nel settore dei giochi pubblici in caso di dichiarazione mendace in riferimento al nominativo e agli estremi identificativi dei soggetti che detengono partecipazioni al capitale), le società fiduciarie, i trust e i fondi di investimento che detengono, anche indirettamente, partecipazioni al capitale o al patrimonio di società concessionarie di giochi pubblici sono obbligati a dichiarare l’identità del soggetto mandante o del titolare effettivo.
È vietata la partecipazione a procedure ad evidenza pubblica in materia di giochi da parte di soggetti partecipanti, anche indirettamente, mediante società fiduciarie, trust o fondi di investimento che non dichiarano l’identità del soggetto mandante o titolare effettivo.
Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, le società concessionarie e le società per le quali è in corso l’ottenimento di concessioni in materia di giochi pubblici devono fornire, a richiesta del Ministero dell’economia e delle finanze, l’elenco dei soci che detengono partecipazioni mediante società fiduciarie, trust o fondi di investimento, comunicando il nome del mandatario per le fiduciarie fino alla persona fisica o titolare effettivo, mentre per i trust si comunicherà il nome fino alla persona fisica o titolare effettivo. Per i fondi di investimento l’obbligo di dichiarazione è limitato ai soggetti che detengono una quota superiore al cinque per cento del relativo patrimonio, fino alla persona fisica o titolare effettivo.
Articolo 15 – Tracciabilità dei flussi finanziari nella raccolta fisica di giochi d’azzardo e scommesse.
Ai fini della prevenzione delle infiltrazioni criminali e del riciclaggio di denaro di provenienza illecita che vengono facilitati dai flussi di denaro, si ritiene indispensabile dotarsi di strumenti idonei alla tracciabilità dei flussi finanziari che si determinano nella raccolta fisica di giochi d’azzardo e di scommesse. Tali strumenti vengono individuati:
nell’utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati in via esclusiva ai concorsi pronostici o alle scommesse;
nell’applicazione di sanzioni amministrative relative alle somme non transitate sui conti correnti;
nell’individuazione degli operatori che svolgono le attività relative all’offerta di giochi o scommesse con vincite in denaro (esclusi il lotto, le lotterie a estrazione istantanea o differita, i concorsi pronostici su rete fissa) quali destinatari degli obblighi previsti dal decreto antiriciclaggio;
nell’identificazione e nella verifica dell’identità dei clienti che compiono operazioni di acquisto e di cambio di fiches o di altri mezzi di gioco per importi superiori a 1.000 euro;
nell’identificazione e nella verifica dell’identità dei clienti che utilizzano importi superiori a 500 euro.
Articolo 16 – Azioni contro l’evasione fiscale e tributaria.
La lotta contro l’evasione fiscale e tributaria riveste un’importanza determinante per il nostro Paese, sia per l’affermazione della legalità, indispensabile per ogni atto della vita civile, sia per la coesione sociale basata su una giustizia fiscale e tributaria diffusa, sia per la lotta al riciclaggio che inevitabilmente si accompagna all’evasione.
Il presente articolo preclude la possibilità di concorrere all’assegnazione o al rinnovo delle concessioni in materia di giochi, di concorsi pronostici e di scommesse, alle società che hanno commesso violazioni gravi, di rilevanza penale, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabilite.
Viene precluso l’accesso a gare per le concessioni o per il loro mantenimento o rinnovo, a società fiduciarie, fondi di investimento, trust e tutte le società con caratteristiche intrinseche di opacità, quali le società anonime, che sono domiciliate fiscalmente in Stati o territori non appartenenti all’Unione europea aventi regimi fiscali privilegiati individuati ai sensi degli articoli 2, 110 e 167 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986, o che pagano dividendi a tali società, fondi o trust.
Articolo 17 – Istituzione dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici.
L’istituzione dei registri informatici delle scommesse e dei concorsi pronostici è finalizzata sia alla tracciabilità dei flussi finanziari sia alle azioni contro l’evasione fiscale e tributaria.
I registri vanno scritti con modalità elettroniche da chi gestisce concorsi pronostici o scommesse di ogni genere, vanno conservati ed esibiti quando richiesti.
Sono determinate le sanzioni per chi non ottempera agli adempimenti previsti dal presente articolo.
Articolo 18 – Limitazione dei luoghi di gioco per apparecchi. Sale da gioco.
Nelle citate note tecnico-scientifiche sintetiche e raccomandazioni dell’aprile 2012 « evidence base oriented», derivanti dalla rassegna della letteratura scientifica, al fine di attivare interventi e regolamentazioni finalizzate alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione del GAP vengono individuate alcune misure di prevenzione per il GAP. Tra queste, vengono proposte regolamentazioni ambientali, consistenti nel ridurre il numero di sedi sul territorio dove poter giocare d’azzardo per diminuire la probabilità e la facilità di accesso, nel dislocarle sempre lontano da scuole o punti di raduno giovanile, nell’evitare la diffusione generalizzata delle slot machine, e nell’aumentare il costo delle giocate.
D’altra parte, tutte le testimonianze dei giocatori patologici sottolineano la «tentazione» rappresentata dalle slot machine presenti nei bar, nelle tabaccherie e nei supermercati che frequentano. L’individuazione di luoghi specifici dove accedere al gioco, al contrario, impone la consapevolezza della scelta che si vuol compiere, attiva la riflessione e la volontà.
Per queste ragioni il progetto di legge prevede che gli apparecchi per il gioco d’azzardo ( slot machine, videolottery e gli altri giochi su videoterminali autorizzati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli) la cui concessione scadrà o quelli per i quali saranno acquistate nuove concessioni, saranno autorizzati esclusivamente in apposite sale da gioco, che ne limitino la diffusione spaziale e il numero e che non siano fruibili o collegate con i comuni locali pubblici.
I giocatori possono chiedere personalmente di essere esclusi dal gioco ed è istituito un albo nazionale, a disposizione di tutte le sale da gioco presenti sul territorio italiano, dei giocatori che chiedono l’esclusione dai siti di gioco.
Nelle aree delle sale da gioco riservate ai fumatori non devono essere installati apparecchi per il gioco d’azzardo. Questa misura viene prevista per consentire al giocatore fumatore l’opportunità di momenti di distacco dal gioco, utili per riconciliarsi con se stesso e per decidere se continuare il gioco o interromperlo; ciò che non accadrebbe se il giocatore non avesse l’opportunità di interrompere il gioco almeno per il tempo di fumare una sigaretta.
Le caratteristiche delle sale da gioco verranno individuate con apposita legge, che specificherà:
le categorie, le concessioni di sito e di gestione;
le misure di revoca, limitazione e sospensione;
le sanzioni amministrative e le disposizioni penali;
le misure di sicurezza e le misure necessarie per prevenire le conseguenze socialmente nocive del gioco d’azzardo che le sale da gioco devono adottare, le misure di divieto ed esclusione dal gioco, nonché le misure di identificazione e le limitazioni d’ingresso.
Il personale operante nelle sale da gioco e gli esercenti sono tenuti a frequentare corsi di formazione predisposti dalle ASL sui rischi del GAP e sulla rete di sostegno. All’interno delle sale da gioco, i gestori sono tenuti ad esporre un test di verifica, predisposto dalla ASL competente per territorio, per una rapida auto-valutazione del rischio di dipendenza, e i depliant informativi riguardo alla disponibilità dei servizi di assistenza.
Articolo 19 – Caratteristiche dei giochi.
In premessa sono state evidenziate le caratteristiche qualitative dei nuovi giochi, sempre più accessibili e accattivanti, in grado di trattenere il giocatore presso la macchina da gioco estraniandolo dal mondo esterno e inserendolo in un nuovo modo di giocare solitario, decontestualizzato, globalizzato, a bassa soglia di accesso e con evidenti rischi di sconfinamento in forme di gioco problematico e patologico.
A queste caratteristiche si uniscono la possibilità di uso di apparecchiature specifiche per la lettura velocissima delle schede acquistate o delle giocate effettuate, con un’accelerazione del gioco che comporta perdita della scoperta e della curiosità e finanche del piacere, per ricondurre tutto alla scarica adrenalinica propedeutica al gioco problematico e patologico.
Ai fini della prevenzione del GAP, il progetto di legge prevede di regolamentare il tempo minimo necessario per una partita e di evitare colori, disegni, suoni e rumori che stimolino la continuazione del gioco oltre la realistica volontà del giocatore, fermo restando il diritto alle caratteristiche estetico-funzionali dei vari tipi di gioco.
La durata minima della partita viene fissata in 4 secondi e nel gioco non si potranno utilizzare software, apparecchiature specifiche o metodi di elaborazione di dati.
Poiché molti giocatori sono erroneamente convinti che a una maggiore spesa per il gioco corrisponda una vincita maggiore, si stabilisce che il costo di ogni partita non deve superare 1 euro e che ciascuna vincita deve avere valore non superiore a 100 euro.
Articolo 20 – Periodo transitorio e moratoria per l’introduzione di nuovi apparecchi per il gioco d’azzardo e l’apertura di nuove sale da gioco.
Per l’applicazione delle misure previste dall’articolo 18 si prevede un periodo transitorio stabilito in due anni dalla data di entrata in vigore della legge.
Durante tale periodo, necessario per la riconduzione di tutti gli apparecchi di gioco all’interno delle sale da gioco, è ammesso il proseguimento dell’esercizio degli apparecchi di gioco nei locali ove essi dono installati secondo le precedenti disposizioni istitutive.
Nello stesso periodo è vietata l’introduzione di nuove tipologie di apparecchi per il gioco d’azzardo e le scommesse con vincita in denaro, è vietata la sostituzione degli apparecchi esistenti alla data di entrata in vigore della legge con nuovi apparecchi ed è vietata l’apertura di nuove sale da gioco che non siano contemplate nelle disposizioni di cui all’articolo 18.
Articolo 21 – Sanzioni.
La legge prevede sanzioni più onerose per coloro che non ne rispettano le disposizioni.
PressGiochi
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