Nella seduta di ieri alla Camera gli onorevoli del gruppo Misto Ciracì e Fucci in un’interrogazione a risposta scritta hanno chiesto al Ministro della salute e al Ministro dell’economia e
Nella seduta di ieri alla Camera gli onorevoli del gruppo Misto Ciracì e Fucci in un’interrogazione a risposta scritta hanno chiesto al Ministro della salute e al Ministro dell’economia e delle finanze
se siano stati valutati adeguatamente gli effetti dello schema di decreto approvato lo scorso 29 settembre dalla Conferenza permanente per i rapporti Stato, regioni e province autonome di Trento e Bolzano e se non ci sia il rischio che si possano pregiudicare progressi compiuti in materia di gioco d’azzardo, come intendano intervenire e se intendano assumere iniziative per tutelare la concorrenza del mercato nel settore del gioco, evitando una situazione di oligopolio.
Di seguito il testo integrale dell’interrogazione
“Premesso che:
il 29 settembre 2016 la Conferenza permanente per i rapporti Stato, regioni e province autonome di Trento e Bolzano, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto del Ministro della salute di riparto del fondo per il gioco d’azzardo patologico – articolo 1, comma 946, della legge n. 208 del 2015 – istituito presso il Ministero della salute al fine di garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia (GAP);
il predetto schema intenderebbe suddividere i luoghi autorizzati in due classi, A e B, con la conseguenza che solo le sale che verranno ricomprese all’interno di una delle due categorie saranno sottoposte ai limiti imposti dalle leggi regionali e comunali in materia;
il Governo, nella persona del Sottosegretario all’economia e alle finanze Baretta, dichiara che intende – entro il 2017 – ridurre del 30 per cento il numero delle slot nei locali pubblici, come bar e tabacchi;
il gioco d’azzardo conta in Italia 790.000 dipendenti da gioco e 1.750.000 giocatori a rischio patologia; sono in pericolo giovani fra 15 e 18 anni;
per fare fronte a questa situazione Stato, regioni e comuni hanno l’obbligo di adottare concrete misure volte a favorire il recupero dei pazienti affetti da gioco d’azzardo patologico;
il cosiddetto decreto Balduzzi (legge n. 89 del 2012) ha creato l’osservatorio sulla ludopatia, riconoscendola come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita di denaro, prevedendo una progressiva ricollocazione degli esercizi con apparecchi da gioco che risultino prossimi a istituti scolastici, ospedali e luoghi di culto; le regioni hanno disciplinato la materia prevedendo in molti casi una distanza minima di 500 metri dai predetti luoghi;
le conseguenze, in caso di approvazione del provvedimento governativo di cui in premessa, sarebbero disastrose, annullando ogni progresso fatto finora nel contrastare la diffusione delle conseguenze descritte: il rischio è quello di veder ricompresi nella categoria « non pericolosa » esercizi in cui si rende possibile distruggere con il gioco gli avventori al pari delle sale slot. La sola differenza sarebbe che tali esercizi non sarebbero sottoposti alla normativa regionale in materia di distanze dai luoghi sensibili accanto ai quali potrebbero nascere migliaia di sale certificate di tipo A;
le « VLT » rispetto alle « AWP » hanno proprietà tecniche più pericolose capaci di alimentare la patologia in esame: per questo possono essere installate solo nelle sale dedicate al gioco autorizzate ai sensi dell’articolo 88 del TULPS;
alla luce delle dichiarazioni del rappresentante del Governo di cui in premessa, le rimanenti 150.000 AWP da bar non verrebbero dismesse ma spostate nelle migliaia di nuove sale certificate di tipo A che potrebbero nascere vicino ai luoghi sensibili;
l’eliminazione delle « AWP » dai bar significherebbe spostare le stesse nelle nuove sale di tipo A, costringendo il giocatore a spostarsi nelle sale dedicate all’azzardo in cerca delle « AWP » bar, trovando anche le molto più pericolose « VLT »;
applicare l’articolo 88 a tutti i punti vendita significherebbe che anche bar di maggiori dimensioni potrebbero trasformarsi in pericolose sale minori;
le « AWP » furono introdotte nei bar nel 2004 per prevenire il gioco d’azzardo più pericoloso come il gioco online o i videopoker –:
quali elementi intendano fornire in relazione a quanto sopra esposto;
se siano stati valutari adeguatamente gli effetti dello schema di decreto, con particolare riferimento al rischio che si possano pregiudicare progressi compiuti in materia di gioco d’azzardo;
come intendano intervenire per evitare che una siffatta proposta – se approvata – comporti le conseguenze descritte in premessa;
se intendano assumere iniziative per tutelare la concorrenza del mercato nel settore del gioco, evitando una situazione di oligopolio derivante dalla creazione di sale certificate di tipo A unicamente da parte delle maggiori multinazionali del gaming.
PressGiochi