La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del Tribunale di Caltanissetta che aveva disposto la conversione del sequestro probatorio in sequestro preventivo dei cavalli, dei calessi e della somma
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del Tribunale di Caltanissetta che aveva disposto la conversione del sequestro probatorio in sequestro preventivo dei cavalli, dei calessi e della somma di 2.955 euro, in relazione al reato di cui all’art. 544-quinquies cod. pen., contestato ai ricorrenti per aver organizzato, unitamente ad altri soggetti, una competizione tra due calessi nelle vie centrali di Caltanissetta.
Con motivazione – a parere della Cassazione – non manifestamente illogica il Tribunale ha ribadito che il possesso di un’ingente somma di denaro, peraltro suddivisa in banconote di piccolo taglio, sia sintomatico del fatto che la gara fosse accompagnata da scommesse clandestine tra i partecipanti, ciò che integra il corpo del reato dell’ipotesi delittuosa di cui al comma 4 dell’art. 544-quinquies cod. pen.
Come ha spiegato la Cassazione, evidenziando un nesso di pertinenzialità tra la somma di denaro e il reato ascritto gli indagati, “il Tribunale ha correttamente osservato che la fattispecie di cui al comma 4 dell’art. 544-quinquies cod. pen., per espressa previsione normativa, non è applicabile nei confronti di cui ha partecipato alla gara, che risponde del più grave delitto di cui al comma 1 dell’art. 544 quinquies cod. pen., come, appunto, nel caso in esame”.
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