23 Novembre 2024 - 04:16

Calabria: la maggioranza ritira le firme dalla proposta di modificare le norme sul gioco; si ritorna in commissione

I capigruppo della maggioranza nel Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano (Udc), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), Giacomo Pietro Crinò (Forza Azzurri), Giovanni Arruzzolo (Forza Italia)

12 Dicembre 2022

I capigruppo della maggioranza nel Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano (Udc), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), Giacomo Pietro Crinò (Forza Azzurri), Giovanni Arruzzolo (Forza Italia) hanno ritirato la propria firma alla PL n. 107 recante Modifica all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza) che apportava modifiche in materia di giochi pubblici.

Il presidente del consiglio Filippo Mancuso ha quindi annunciato che la proposta tornerà in commissione dove questa stessa settimana verrà sentito un rappresentante dell’Anci. Il presidente ha spiegato che la proposta andrà ripresentata entro la fine dell’anno.


Secondo quanto comunicato dei consiglieri che hanno deciso di ritirare la propria firma, “La modifica alla proposta di Legge regionale sulla Ludopatia nasce dalla necessità di fornire alla Calabria e ai calabresi un nuovo quadro normativo che aggiornasse, di fatto, la Legge del 2018 che in questi anni si era concretamente deregolamentata. Tutto questo puntando, ovviamente, ad un imprescindibile obiettivo: creare una misura normativa massimamente condivisa. Abbiamo verificato, con grande spirito di collaborazione, che le modifiche proposte dalla maggioranza non hanno attecchito nell’humus sociale e politico calabrese, per questo abbiamo deciso di ritirare le nostre firme alla proposta di modifica”.

La proposta di legge prevedeva l’eliminazione della norma che fissa ad otto ore giornaliere l’apertura delle sale giochi e delle sale scommesse, la riduzione da 500 metri a 300 metri della distanza minima tra sale giochi e scuole, nei comuni con più di 5.000 abitanti, ed in ultimo la cancellazione dell’obbligo di adeguamento al “distanziometro” per le autorizzazioni rilasciate fino al 5 maggio 2018.

Nelle ultime settimane diversi soggetti si erano espressi contro le modifiche proposte dalla norme, sia da parte del terzo settore che del mondo ecclesiastico.

 

PressGiochi

 

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