Non si tratta di deregulation ma, al contrario, del miglioramento di una misura la quale, ove applicata con ragionevolezza, può contenere l’offerta di giochi in denaro senza cancellare l’esercizio di
Non si tratta di deregulation ma, al contrario, del miglioramento di una misura la quale, ove applicata con ragionevolezza, può contenere l’offerta di giochi in denaro senza cancellare l’esercizio di attività che, si rammenta, sono controllate da concessioni pubbliche ed autorizzazioni di polizia nei soggetti, nelle forme e nelle dimensioni economiche.
Così Acadi Confcommercio ed EGP Fipe sono intervenuti con i propri rappresentanti in occasione dell’audizione programmata oggi preso la Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Calabria in occasione della discussione della Proposta di legge n. 107/12^ di iniziativa del Consigliere regionale Francesco Mancuso recante “Modifica all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘Ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)” che ha ad oggetto proprio diverse modifiche alle norme relative all’offerta di giochi.
La Proposta di legge costituisce – secondo le due associazioni di categoria – una modifica essenziale per la difesa della legalità e della tutela dei consumatori (tanto i giocatori consapevoli quanti i minori o coloro soggetti a dipendenze).
“L’utilizzo efficace dello strumento del distanziometro a fini di prevenzione delle dipendenze da gioco è tutt’altro che pacifico nella letteratura scientifica. L’attuale disposizione si concentra, peraltro, solo su una tipologia di offerta di gioco (apparecchi) la quale tuttavia costituisce oggi, in Calabria, meno del 20% delle giocate (dopo l’esplosione del gioco online, che spesso, in forma di tablet o totem illegali, sostituisce gli apparecchi collegati alle reti pubbliche).
Anche per le limitazioni orarie, se applicate esclusivamente ad alcuni prodotti di gioco e senza tener conto delle differenze tra l’offerta disponibile in esercizi ad accesso libero e sale specializzate (con divieto di accesso ai minori), gli effetti di prevenzione siano labili senza specifiche valutazioni di ciascuna situazione (delegabili quindi a valutazioni dei sindaci per le loro specifiche realtà, motivate con il supporto di analisi quantitative dei fenomeni nei loro territori)”.
Infine evidenziano Acadi e EGP, “applicare l’attuale legge senza correttivi condannerebbe alla sostanziale cancellazione l’offerta di gioco con apparecchi (e solo questa), generando estesi contenziosi a difesa degli interessi degli operatori che hanno scelto la legalità del sistema concessorio, mentre si lascerebbero i giocatori (a partire dai più fragili) ad altre offerte di gioco legali (ma egualmente pericolose per i soggetti a dipendenza) e molto più ampiamente nelle mani della criminalità, dello sfruttamento e dell’usura: proprio le condizioni che la legislazione regionale in materia intende evitare”.
Le associazioni richiamano quindi il legislatore regionale calabrese ad una scelta consapevole e ragionevole per l’adozione della modifica alla Legge.
PressGiochi
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