Tecnologia, cultura, responsabilità. Sono questi i punti fissi che caratterizzano tutta l’attività e l’offerta in Italia e nel mondo di una delle prime aziende di gioco a livello globale: Lottomatica.
Tecnologia, cultura, responsabilità.
Sono questi i punti fissi che caratterizzano tutta l’attività e l’offerta in Italia e nel mondo di una delle prime aziende di gioco a livello globale: Lottomatica.
“L’industria del gioco italiana rappresenta un’eccellenza nel mondo per la sua regolamentazione che negli anni ha avuto la capacità di creare occupazione, investimenti, entrate erariali e valore per l‘intera economia italiana”. Lo afferma Fabio Cairoli AD Lottomatica durante la presentazione del Rapporto di Sostenibilità oggi a Roma nella sede del Gruppo.
“Questo pezzo di storia che ha portato alla regolamentazione del settore – afferma – sfata l’idea che gli italiani siano diventati giocatori. In realtà già lo erano. Il giocato si è solo spostato dall’area oscura a quella legale. Negli ultimi anni tuttavia ipocrisia e demagogia hanno dominato il punto di vista del legislatore nella gestione del settore. La criminalità è pronta ad intercettare la domanda con un’offerta molto evoluta.
Lo Stato deve essere consapevole di gestire il settore.
Sortiremo 0resto gli effetti del Decreto Dignità dello scorso luglio 2018. Ma ritengo che la dignità non si conquista con un tratto di penna ma vada espressa da chi tutti i giorni lavora e questo settore crea più dignità di quanto possa fare una legge.
La trasformazione digitale in Lottomatica ha permesso di valorizzare le reti distributive per tutelare il valore delle concessioni che ci vengono date. Comportarsi in modo etico e responsabile è importante e sono convinto che il futuro sarà positivo ma credo sia necessario riaffermare l’importanza del presidio del territorio con un innalzamento qualitativo della rete distributiva. Meno capillarità dell’offerta ma centri più generalisti che offrono gioco ad alta qualità.
Vietare gli orari significa per gli operatori vietare di lavorare. Serve un tavolo che ci permetta di tornare alla necessità dell’affermazione della riserva statale andando nella direzione di più qualità e meno capillarità. Il divieto di pubblicità non contrasta l’illegalità ma la legalità. La legge Balduzzi già dava indicazioni importanti alla pubblicità.
Dovrebbe maturare un’evoluzione del modo in cui la politica guarda al settore” ha concluso Cairoli.
PressGiochi
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