08 Gennaio 2025 - 18:36

BVA-Doxa: sui giochi, la normativa frammentaria non fornisce linee guida chiare

In virtù della conclamata esperienza maturata nell’analisi e nello studio dei comportamenti dei giocatori, BVA-Doxa ha effettuato nel 2019 una ricerca per valutare l’efficacia di alcuni degli strumenti messi in

12 Novembre 2019

In virtù della conclamata esperienza maturata nell’analisi e nello studio dei comportamenti dei giocatori, BVA-Doxa ha effettuato nel 2019 una ricerca per valutare l’efficacia di alcuni degli strumenti messi in campo dallo Stato Italiano nel settore del gioco con vincita in denaro cercando di capire quanto tali strategie siano risultate realmente efficaci sulla popolazione dei giocatori: l’indagine in questione si è focalizzata principalmente sugli effetti del distanziometro e dei limiti orari sulle condotte ed abitudini dei giocatori italiani.

La presentazione dei risultati si è tenuta il 29 Ottobre 2019 durante una Tavola Rotonda con tema “Gli effetti del distanziometro e dei limiti orari”.

L’incontro a porte chiuse, promosso da BVA-Doxa, ha coinvolto esponenti delle istituzioni ed esperti del settore con l’obiettivo di fare il punto sull’applicazione delle normative vigenti in alcune Regioni e mettere in luce quali sono le conseguenze concrete che tali provvedimenti hanno portato, sviscerando il fenomeno da molteplici punti di vista: quello giuridico, quello comportamentale, quello politico/sociale.

All’evento di presentazione sono intervenuti anche: Luciano Monti, Direttore scientifico Fondazione Bruno Visentini e Professore della LUISS; Luca Giacobbe, avvocato, fondatore dello studio legale Giacobbe, Tariciotti e associati; il senatore Riccardo Pedrizzi, già Presidente VI Commissione Permanente Finanze e Tesoro del Senato; Maurizio Bernardo, già Presidente della VI Commissione Finanze della Camera dei deputati e Domenico Faggiani, Coordinatore Nazionale gioco patologico ANCI.

La normativa italiana che regola i giochi con vincita in denaro appare materia piuttosto complessa, soprattutto a causa dei vari livelli legislativi implicati (Unione Europea, Stato, Regioni, Comuni), che possono in parte sovrapporsi o dare adito a contraddizioni. Per quanto concerne la normativa nazionale, di particolare importanza è il decreto legge n. 158 del 2012 (convertito nella legge n. 189 del 2012) – conosciuto alla maggior parte degli addetti ai lavori come “Decreto Dignità”- che contiene una serie di disposizioni per regolare e proibire i messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro, che in generale dovrebbero riportare in modo chiaro la percentuale di probabilità di vincita nel singolo gioco. Passando alle legislazioni regionali, in generale si può affermare che le leggi regionali sul gioco in genere sono intervenute principalmente sui seguenti aspetti: fissare distanze minime fra i locali da gioco e determinati luoghi di aggregazione “sensibili”; fissare gli ambiti di competenze di Comuni e aziende sanitarie per campagne di informazione ed educazione sui rischi derivanti dalla dipendenza da gioco; istituire limitazioni rispetto alla pubblicità delle sale da gioco che prevedono vincite in denaro.

Infine le legislazioni comunali che sono intervenute prevalentemente su aspetti come la collocazione delle sale gioco, approvazione di norme di contrasto all’apertura di nuove sale da gioco, o delibera sulle limitazioni degli i orari di apertura delle sale da gioco.

E’ piuttosto chiaro che la instabile e frammentaria disciplina normativa che regola la materia del giochi con vincita in denaro, oltre a muoversi in una direzione chiaramente “proibizionistica” e di dubbia efficacia, non consente di fornire delle linee guida univoche e chiare come riferimento.

 

SCARICA RICERCA

 

PressGiochi