Servono allocazioni chiare e più precise, al fine di valorizzare e incentivare tutte le attività del sistema sportivo, anche destinando nel caso una quota alle attività di prevenzione e di
Servono allocazioni chiare e più precise, al fine di valorizzare e incentivare tutte le attività del sistema sportivo, anche destinando nel caso una quota alle attività di prevenzione e di contrasto al gioco e alle scommesse.
Ad affermarlo sono gli esponenti di Fratelli D’Italia Alessio Butti e Salvatore Caiata che hanno presentato alla Camera un ordine dell giorno durante l’esame del disegno di legge in materia di ordinamento sportivo. L’odg è stato approvato dall’Aula.
“L’articolo 5 del provvedimento in esame- spiegano – reca una delega al Governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché per la disciplina del rapporto di lavoro sportivo, specificando tra i principi e criteri direttivi il riordino della disciplina della mutualità.
Il decreto Melandri disciplina la vendita centralizzata dei diritti audiovisivi sportivi degli sport professionistici a squadre, e cioè calcio e basket, e aveva determinato che la quota del 10 per cento fosse calcolata sulla base dei ricavi dai diritti audiovisivi sportivi ottenuti dalla Lega Calcio Serie A; in forza di tale decreto, l’importo corrispondente alla quota del 10 per cento veniva distribuita attraverso una fondazione, di cui facevano parte i rappresentati delle leghe del calcio e del basket, delle federazioni del calcio e del basket, e del CONI; in forza della legge 1o dicembre 2016 n. 225, la fondazione è stata eliminata e la quota del 10 per cento è stata destinata, di fatto, alla Federazione Gioco Calcio, che la ridistribuisce alle proprie Leghe secondo specifiche finalità interne alla federazione; stante la cannibalizzazione delle finestre espositive dal calcio di Serie A rispetto alle altre competizioni sportive inferiori al calcio e al basket, tale quota dovrebbe essere elevata quantomeno al 15 per cento; la quota dovrebbe essere non solo finalizzata a sostenere i movimenti del calcio e del basket ma anche destinata a finanziare le attività di controllo e monitoraggio delle scommesse clandestine e a contrastare il fenomeno della ludopatia.
Sarebbe utile che i sessanta milioni in più stimati a carico della Lega Calcio Serie A possano essere compensati da maggiori risorse, come potrebbero essere quelle derivanti dalla commercializzazione in via centralizzata dei diritti sulle scommesse sportive generate sulle proprie competizioni ovvero ripristinando la possibilità per le società sportive di poter utilizzare lo strumento delle sponsorizzazioni sportive, oggi escluse dal Decreto Dignità”.
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