L’associazione culturale La Sentinella e il suo presidente Luigi Nevola torna ad intervenire sul caso Bussolengo e in particolare replica alle dichiarazioni dell’associazione Astro. “Leggiamo con interesse, – ci scrive
L’associazione culturale La Sentinella e il suo presidente Luigi Nevola torna ad intervenire sul caso Bussolengo e in particolare replica alle dichiarazioni dell’associazione Astro.
“Leggiamo con interesse, – ci scrive Nevola – ma anche con stupore, la replica al nostro comunicato da parte dell’Associazione di Confindustria AS.TRO. E’ necessaria una precisazione.
“La Sentinella” è un’associazione culturale di ispirazione cattolica che si occupa della società, con particolare attenzione nei confronti dei più deboli.
Il tono perentorio della nota diffusa da AS.TRO, non ci piace affatto, in quanto sostenere una linea di mediazione tra sociale, economia e istituzioni come abbiamo fatto fino ad oggi non significa affatto sostenere la linea del mondo delle categorie legate al gioco, ma anzi.
Essere redarguiti talvolta dalle associazioni di categoria dei gestori delle slot machines, talvolta dalle istituzioni e dai politici proibizionisti, non può che onorarci e dimostrare la nostra indipendenza, nonché affermare il nostro ruolo sociale di fondamentale mediazione tra tutti gli strati e le categorie della società italiana.
Il nostro obiettivo è quello che ci sia una corretta conoscenza e regolamentazione del gioco in Italia, sia in un’ottica contraria al proibizionismo che contraria al completo neoliberismo in materia.
Sono infatti entrambe visioni estreme pericolose in egual misura.
Ancora nel merito: Il Comune di Bussolengo ha deciso di provare a contrastare la ludopatia semplicemente distinguendo l’offerta del gioco dai pubblici esercizi alle sale dedicate.
Nei primi, non potendo vietare la vendita dei giochi quali i Gratta e vinci o le lotterie statali, ha limitato l’attività delle slot machine in una determinata fascia oraria.
Lo ha sicuramente fatto in quanto, pur non potendo tali giochi essere praticati dai più giovani, l’accesso ai pubblici esercizi è a loro comunque permesso, e pertanto il fatto di non vedere in attività le slot machine è comunque un deterrente.
Non dimentichiamo inoltre che, ad oggi, il personale addetto ai pubblici esercizi, pur essendo a contatto con il giocatore, non necessita di alcun tipo di formazione; immaginiamo pertanto che il Sindaco del Comune di Bussolengo abbia agito anche conscio di ciò.
Diverso è invece il caso delle sale dedicate (88 Tulps) nelle quali, a differenza dei pubblici esercizi, non solo è vietato il gioco ai minori, ma anche l’accesso.
Pertanto, a differenza delle decine di comuni in tutta Italia che hanno deciso di spegnere tutte le macchine da gioco, siano installate nei bar che nelle sale dedicate, il Comune di Bussolengo ha compreso che il proibizionismo è un grave errore e tutti dovremo apprezzarlo.
In secondo luogo il Sindaco di Bussolengo ha agito con saggezza e lungimiranza, perché ha agito di testa propria, senza voler far perte di quell’orda di Sindaci che, sorretti l’un l’altro si autoconvincono di essere nel giusto, senza minimamente documentarsi e senza alcun confronto costruttivo con le associazioni espressioni del tessuto sociale.
Ribadiamo pertanto – conclude Nevola – senza indugi il nostro sostegno alla scelta messa in campo dal Comune di Bussolengo, auspicando venga presa d’esempio da quante più realtà locali possibile.
PressGiochi