«Finchè il gioco d’azzardo è materia esclusiva della ragioneria generale dello Stato, sarà difficile che si arrivi a una legge che lo contrasti». Ne è convinto il vicepresidente della provincia
«Finchè il gioco d’azzardo è materia esclusiva della ragioneria generale dello Stato, sarà difficile che si arrivi a una legge che lo contrasti». Ne è convinto il vicepresidente della provincia di Padova Fabio Bui e sindaco di Loreggia.
La sua battaglia punta prima di tutto a una legislazione che ancora non c’è. «Credo poco nelle ordinanze dei sindaci» spiega Bui, che non commenta l’iniziativa di Miatello ma ammette che parteciperebbe molto volentieri alla chiusura più che a una festa delle sale slot. «Il più delle volte si rivelano inefficaci se non illegittime, manca una legge quadro che risolva questa piaga sociale. I sindaci sono lasciati soli. Il Parlamento è ostaggio delle lobby dell’azzardo, il volume d’affari è di oltre 95 miliardi l’anno con una crescita rispetto al 2015 del 500%. Non esiste alcuna attività che cresca così. Stiamo diventando un paese di mini-casinò. La competenza dell’azzardo dovrebbe passare al Ministero per gli Affari sociali, non rimanere in capo a quello dell’Economia. L’azzardo è una grande lavatrice di denaro sporco, porta le persone alla rovina. Dobbiamo contrastare ancora con più forza non solo le “macchinette” a monetine, ma le pericolosissime Vlt dove si può giocare anche con carta di credito, e quindi la possibilità di perdita oraria è illimitata»
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