Si tiene questa mattina a Milano presso il Centro congressi Hotel Michelangelo la seconda giornata del Convegno tematico nazionale dal titolo ‘Gioco d’azzardo: società, istituzioni, servizi’ organizzata da FeDerSerD. L’intento
Si tiene questa mattina a Milano presso il Centro congressi Hotel Michelangelo la seconda giornata del Convegno tematico nazionale dal titolo ‘Gioco d’azzardo: società, istituzioni, servizi’ organizzata da FeDerSerD.
L’intento è quello di affrontare da un punto di vista sanitario, ma anche sociale, il fenomeno del Gioco d’Azzardo, coinvolgendo professionisti della sanità, cittadini ed istituzioni chiamate ad intervenire nella regolamentazione del prodotto gioco.
Ad analizzare l’impegno profuso in questi anni dal Ministero della Salute sul fronte del gioco d’azzardo patologico, la dr.ssa Stefania Borghi, medico chirurgo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, che ha parlato del lavoro che si sta realizzando al dicastero per l’avvio dell’Osservatorio nazionale sul Gioco.
“Noi ci occupiamo – ha detto – della tutela dei soggetti più vulnerabili. Da 10 anni seguiamo anche la nuova dipendenza dal gioco d’azzardo e abbiamo registrato negli ultimi anni, nonostante la crisi economica, che il numero di popolazione che gioca sia aumentato del 10%. I soggetti più vulnerabili e a rischio di sviluppare una dipendenza sono i giovani e i pensionati, oltre ai parenti di chi già gioca.
L’impegno del Ministero è iniziato nel 2006 finanziando un progetto della Regione Piemonte e di altre otto Regioni. Siamo partiti dalla realizzazione di un censimento dei servizi di assistenza che si occupavano di gioco patologico.
E’ stato prodotto poi un report complessivo da cui sono nati momenti di confronto con l’imprenditoria e i comuni. Successivamente è intervenuto a livello legislativo il Decreto Balduzzi del 2012 includendo il Gap nei Lea e prevedendo nuove norme in materia di pubblicità e comunicazione dei giochi. Nello specifico il Decreto del 2012 ha ridimensionato la pubblicità del gioco d’azzardo su giornali, TV e radio, aggiornato i Livelli essenziali di assistenza per la cura e prevenzione dei sogetti con patologia, vietato l’ingresso dei minori nei luoghi di gioco come sale giochi o scommesse, intensificato i controllo contro l’evasione e l’illegalità inasprendo le sanzioni per i trasgressori ed istituito, infine, l’Osservatorio per il contrasto al gioco d’azzardo.
Con la legge di Stabilità per il 2015, l’Osservatorio è stato trasferito al Ministero della Salute. Questo vuol dire che il Governo ha voluto imprimere una maggiore enfasi sull’aspetto sanitario del lavoro dell’Osservatorio che sarà chiamato ad occuparsi del monitoraggio della dipendenza; del monitoraggio dell’efficacia delle azioni di cura e prevenzione definendo le linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione su tutto il territorio valutando le misure più efficaci per controllare la diffusione del gioco d’azzardo.
L’Osservatorio durerà tre anni e ogni anno dovrà fornire una relazione al Ministero della Salute e a quello dell’Economia. L’Osservatorio è stato istituito senza oneri per la finanza pubblica.
Inoltre, – ha annunciato Borghi – il Ministero ha programmato e finanziato un nuovo progetto sul fronte gioco, dal titolo ‘ Sistema di sorveglianza nazionale sul disturbo da gioco d’azzardo’ con l’obiettivo di avviare una ricognizione delle strutture di prevenzione, diagnosi e cura esistenti e raccogliere dati relativi alla diagnosi dei trattamenti valutando gli esiti e i bisogni”.
“Il gioco patologico ci interessa a 360 gradi; tutti parlano del gioco partendo dalle sofferenze ma non si parla mai di clinica, si dà per scontato che ci sono servizi e strutture che si occupano di queste dipendenze. Le risorse – ha dichiarato il dr. Marco Riglietta, direttore del dipartimento dipendenze di Bergamo, parlando di interventi di accoglienza e cura per i malati di gap – non devono arrivare solo per le campagne di informazione o per progetti di prevenzione ma anche per i sistemi di intervento”.
Il Dr. Ezio Manzato del Sert Zevio ha evidenziato le similitudini esistenti tra la dipendenza da gioco e quella da alcool e altre sostanze in genere. “Le persone più soggette alla dipendenza – ha spiegato – sono i soggetti antisociali, emotivi e con comportamento influenzabile”. Citando uno studia americano, Manzato ha affermato che secondo questa ricerca molti soggetti che hanno vissuto problemi di gioco patologico sono successivamente guariti senza un trattamento formale, magari partecipando a gruppi di giocatori anonimi, ma senza assumere medicine. “Tra i medicinali spesso utilizzati sui giocatori d’azzardo ci sono stabilizzatori dell’umore, oppioidi e antidepressivi, oltre alle terapie comportamentali che non prevedono l’uso di farmaci come la terapia integrata e quella di intervento motivazionale”.
PressGiochi