“Se alleggerire il carico fiscale che pesa sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese è d’obbligo e potrebbe assumere carattere strutturale e non meramente episodico, aumentare l’onere fiscale a
“Se alleggerire il carico fiscale che pesa sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese è d’obbligo e potrebbe assumere carattere strutturale e non meramente episodico, aumentare l’onere fiscale a carico dell’industria del gioco d’azzardo e del tabacco dovrebbe essere tanto naturale da non dover richiedere ulteriori spiegazioni.
Il gioco impoverisce il Paese e il fumo lo fa ammalare due fattori di criticità pesantissimi per la salute individuale e pubblica. Chi fuma muore più facilmente anche di coronavirus.
Per questo l’apertura dei tabaccai era apparsa fin dall’inizio ambigua e non convincente. Al contrario avrebbe dovuto essere uno dei primi luoghi da chiudere proprio perché nuoce gravemente alla salute.
Oggi poi scopriamo perfino che nel Decreto Cura-Italia giochi e sigarette sono trattati alla stessa altezza dei beni culturali, per cui ci aspettiamo che prima o poi le tabaccherie rivendicheranno diritti analoghi a quelli dei Musei. Non è accettabile l’equiparazione ai fini della sospensione di tasse e contributi, senza limiti di fatturato per le sale da gioco e i centri scommesse, riconoscendo loro un regime fiscale analogo a quello di chi opera nella cultura e nel turismo”.
Lo afferma la senatrice Paola Binetti (UDC) commentando il Decreto Cura Italia.
“È oggettivamente schizofrenico non distinguere tra ciò che nuoce alla salute e ciò che rappresenta un fattore di protezione. Il coronavirus sta impegnando tutto il SSN in uno sforzo gigantesco di rafforzamento preventivo proprio in mancanza di vaccini e di cure specifiche. Le dipendenze di ogni tipo, compreso gioco e fumo, vanno contrastate perché riducono le difese immunitarie di un soggetto.
L’aumento della pressione fiscale a monte, riversata sulle grandi aziende internazionali può rappresentare un forte deterrente per scoraggiare i consumatori finali o per lo meno per limitarne uso e abuso. Il Decreto Cura-Italia dovrebbe curare il nostro paese e non diventare un ulteriore fattore di malattia”, conclude la Binetti.
PressGiochi