26 Dicembre 2024 - 01:23

Bergamo. Firmato il protocollo di intesa contro l’azzardo, Azzi (ATS): “Solo un primo passo”

Oggi nella sala Funi di Ubi Banca (sede di viale Roma) a Bergamo è stato firmato un protocollo d’intesa contro il gioco d’azzardo tra l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo

21 Giugno 2018

Oggi nella sala Funi di Ubi Banca (sede di viale Roma) a Bergamo è stato firmato un protocollo d’intesa contro il gioco d’azzardo tra l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo (ATS) Ubi, la Bcc Oglio e Serio, Banca Etica, Unipol e Banca Bper. L’accordo nasce a seguito della Legge Regionale del 21 ottobre 2013, n. 8 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico” grazie all’impegno profuso da Ats Bergamo, attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, con l’attivazione del Tavolo provinciale per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico (GAP).

L’accordo dà il via a un’esperienza pilota che vede gli istituti di credito impegnati ad attivare, in forte collaborazione, iniziative che favoriscano conoscenza e confronto tra operatori bancari e operatori del sistema sociosanitario.

Un’alleanza che ha portato alla riedizione della campagna “Azzardo Bastardo, io gioco contro”  che sta per prendere il via con la distribuzione nella banche di cartoline con il messaggio “Più giochi più diventi povero” e il seminario “Quando il gioco si fa duro tutti devono collaborare: le banche e la rete della prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo” dedicato a operatori degli istituti di credito, svoltosi, subito dopo la firma dell’accordo, nella sede cittadina di UBI Banca.

 

“Considerato che gli istituti di credito rappresentano dei punti di contatto capillarmente diffusi tra la popolazione-ha detto la dott.ssa Mara Azzi, Direttore Generale di Ats Bergamo- dunque capaci potenzialmente di intercettare il problema precocemente, evidenziandolo dal punto di vista delle difficoltà economiche della clientela, abbiamo ritenuto fondamentale il loro coinvolgimento. La letteratura scientifica, infatti, raccomanda, nelle azioni di contrasto al gioco d’azzardo, interventi ad ampio raggio, coinvolgendo le comunità territoriali e il maggior numero di soggetti possibile in tali iniziative. E il convegno di questo pomeriggio è il primo passo di un cammino comune”.

 

Bergamo e l’azzardo (Dati elaborati da:Dott.ssa Elvira Beato Osservatorio per la programmazione/ Osservatorio Dipendenze Ats di Bergamo)

“Fasce importanti di popolazione sono interessate dal consumo di gioco d’azzardo – hanno giocato nell’ultimo anno il 42,8% della popolazione italiana 15-64 anni (17 milioni) e il 45% di quella 15-34 anni (dato IPSAD 2017-2018), nella  provincia di Bergamo il 33% degli studenti 15-19 anni, pari a 15.000 circa,  (dato ESPAD2016) e il 49,2% dei bergamaschi over 65 anni (Studio Osservatorio Dipendenze Ats di Bergamo e IFC/CNR di Pisa 2014).

Cresce la quota di coloro che risultano avere un profilo di gioco problematico in tutte le fasce di popolazione considerate – a rischio moderato/severo il 8,3% dei 15 – 64 anni italiani, in crescita il rischio severo, il 5% degli studenti bergamaschi 15-19 anni risulta avere un profilo di giocatore a rischio/problematico (il 16% dei soli giocatori) percentuale che sale al 9% degli over 65anni sempre della nostra provincia (il 18% dei soli giocatori).

Sempre secondo l’indagine IPAD2017 sulla popolazione generale Il 40,1%  dei giocatori d’azzardo 15 – 64 anni ha dichiarato di essere andato “in rosso”, percentuale che raggiunge il 47,8% tra i 35 – 64enni, ma tra i giocatori risultati a rischio moderato/severo sale al  62,3%. Sono il 18,3% dei giocatori a rischio moderato/severo di gioco d’azzardo problematico coloro che hanno chiesto contributi economici per basso reddito.

Nella provincia di Bergamo i soldi spesi pro-capite nel gioco d’azzardo (escluso l’on line) ammontano a  1.819 euro, superiore alla media lombarda e nazionale (dati AAMS 2017). Spesa che in Lombardia incide del 6,9% sul reddito disponibile pro – capite.  Sono le famiglie con redditi più bassi a spendere una percentuale tendenzialmente più alta del loro reddito rispetto alle famiglie più ricche”.

 

PressGiochi