22 Novembre 2024 - 13:24

Bazzaro (Lega): “Aiutare il Casinò di Venezia e favorire una rapida ripresa”

Il deputato della Lega e consigliere comunale di Venezia Alex Bazzaro ha sottolineato la situazione riguardante il Casinò di Venezia, chiedendo quali azioni verranno intraprese per cercare di aiutare la Casa da gioco…

03 Maggio 2021

In un’interrogazione a risposta scritta diretta al Ministro della salute, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro dell’interno, il deputato della Lega e consigliere comunale di Venezia Alex Bazzaro ha sottolineato la situazione riguardante il Casinò di Venezia, chiedendo quali azioni verranno intraprese per cercare di aiutare la Casa da gioco.

Si legge: “Premesso che, il casinò di Venezia, in ottemperanza al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2020, ha provveduto alla chiusura delle proprie sedi di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera; la casa da gioco ha perso circa 51 milioni di incassi nel 2020 per le chiusure imposte dal virus e chiuderà il bilancio 2020 con un passivo fra i 3 e i 4 milioni di euro. Il comune ha rinunciato nel 2020 a 15 milioni di euro, lasciando il 90 per cento degli incassi alla casa da gioco e tenendo per sé solo il 10 per cento per pagare le tasse che competono al comune. Quest’anno ha previsto di lasciare al Casinò l’80 per cento degli incassi; a fronte di mancati incassi per un ammontare di 94 milioni, la struttura, ha ricevuto ristori per circa 150 mila euro.

Secondo quanto riportato dalla stampa, il Comitato tecnico scientifico, si sarebbe opposto alla riapertura delle case da gioco in quanto ”tali esercizi che si svolgono quasi esclusivamente in spazi confinati per connotazione intrinseca dell’organizzazione delle attività di gioco, presentano notevoli complessità nella prevenzione del contagio, anche per le numerose evidenze di utilizzo di superfici di contatto promiscuo. Un ulteriore elemento di complessità è legato alle attività statico dinamiche dei lavoratori e dei clienti senza la possibilità di previsione dell’utilizzo delle mascherine da parte di tutti i presenti negli ambienti, anche in relazione al consumo di alimenti e bevande e del fumo di tabacco che avviene nei locali da gioco”.

Come osservato dall’assessore al bilancio e società partecipate del comune di Venezia, nel casinò sono anni che non è più possibile fumare; nei mesi scorsi, prima della chiusura, il casinò aveva adottato un rigido protocollo gestionale, ritenuto da più parti ancor più restrittivo rispetto alle norme generali, che ha consentito di mantenere aperte le proprie sedi in condizioni ritenute da tutti di piena sicurezza, sia per i lavoratori impiegati, sia per la clientela; la direzione della struttura, a fronte delle enormi difficoltà economiche e finanziarie determinate dalla chiusura e dal protrarsi delle misure restrittive giustificate dall’emergenza sanitaria, si è resa disponibile a rafforzare ulteriormente i rispettivi protocolli gestionali, tanto da prospettare, da un lato, una forte riduzione del numero dei possibili ingressi nelle sedi da gioco e, dall’altro, un ulteriore innalzamento dei livelli di controllo e sicurezza per il personale addetto e la clientela; l’obiettivo è quello di una rapida riapertura delle proprie sedi, necessaria e indispensabile a mantenere, per quanto possibile, l’equilibrio economico e finanziario aziendale e a preservare centinaia di posti di lavoro, a cui si aggiunge tutto l’indotto, anch’esso in grave difficoltà a seguito della chiusura del casinò.

In assenza della riapertura, il casinò di Venezia sarebbe a forte rischio di definitiva chiusura, per l’insostenibilità economica, determinata dal protrarsi della situazione, con conseguente licenziamento del personale impiegato: quali iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di favorire la rapida ripresa delle attività del casinò di Venezia in condizioni di piena sicurezza per i lavoratori impiegati e per la clientela, nonché quali iniziative di competenza specifiche intenda adottare per superare, in prospettiva futura, la difficile situazione in cui si trova ad operare il casinò di Venezia”.

 

 

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