Il sottosegretario alla salute Vito De Filippo ha risposto all’interrogazione dell’on. Massimo Baroni del M5S in merito alle iniziative intraprese dal ministero della salute per monitorare la presenza e il
Il sottosegretario alla salute Vito De Filippo ha risposto all’interrogazione dell’on. Massimo Baroni del M5S in merito alle iniziative intraprese dal ministero della salute per monitorare la presenza e il numero di centri di presa in carico dei soggetti affetti dalla patologia da gioco d’azzardo patologico presso il Servizio sanitario nazionale, con particolare riferimento alle cure erogate e alla somministrazione di farmacoterapia.
“È stato ricostituito, – ha continuato De Filippo – come previsto dalla legge di stabilità per il 2015, presso il Ministero della salute l’Osservatorio sulla ludopatia, al quale oltre al compito di individuare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo è affidata anche la funzione di monitoraggio della dipendenza e dell’efficacia dell’azione di cura e prevenzione del fenomeno, allo stesso Osservatorio è attribuito il compito di predisporre anche le linee di azione finalizzate a garantire alle persone affette da gioco d’azzardo patologico tutte le possibili prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione.
Inoltre, sempre rimanendo sul tema dell’iniziativa in materia di dipendenza da gioco patologico, colgo questa occasione per ricordare che nel prossimo decreto di aggiornamento dei LEA, il cui finanziamento è stato previsto nel disegno di legge di stabilità, è prevista nell’area delle dipendenze patologiche anche la presenza dei destinatari dei trattamenti descritti come persone con dipendenze patologiche, inclusa la dipendenza da gioco d’azzardo con comportamenti di abuso patologico di sostanze. Nell’ambito dell’assistenza territoriale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con dipendenze patologiche inclusa la dipendenza dal gioco d’azzardo la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato che include le prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche e riabilitative necessarie e appropriate.
Inoltre, – ha spiegato il sottosegretario – per le persone con dipendenze patologiche, incluse la dipendenza da gioco d’azzardo, il Servizio sanitario nazionale garantisce, previa valutazione multidimensionale e definizione di un programma terapeutico individualizzato e presa in carico, trattamenti terapeutico-riabilitativi e trattamenti pedagogico-riabilitativi con programmi differenziati per intensità, complessità e durata. I trattamenti includono le prestazioni necessarie ed appropriate.
A ciò aggiungo, che il Ministero della salute attraverso il programma CCM (Centro per il Controllo delle Malattie) ha finanziato per l’anno 2014 il Progetto Sperimentale «Sistema di Sorveglianza Nazionale sul Disturbo da Gioco d’Azzardo» a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento del Farmaco – Reparto Farmaco Dipendenza Tossicodipendenza e Doping.
Tale progetto, avviato nel 2015 per una durata tra i 18 e i 24 mesi e finanziato per 100.000 euro, ha lo scopo di sperimentare un sistema di sorveglianza nazionale per costituire una rete integrata di dati relativi alla diagnosi, ai trattamenti, alla valutazione degli esiti e ai bisogni degli operatori che sussistono all’interno dei servizi che si occupano di prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da disturbo da gioco d’azzardo.
Nello specifico gli obiettivi previsti dal progetto sono:
1. Conoscere la situazione attuale delle attività svolte dai servizi del SSN e del privato sociale sul disturbo da gioco d’azzardo;
2. Analizzare il fabbisogno formativo degli operatori coinvolti nella cura del disturbo da gioco d’azzardo;
3. Creare una rete di sostegno tra gli operatori del SSN e del privato sociale per diffondere informazioni su interventi e politiche a favore dei pazienti e dei loro familiari messi in atto dai servizi per contrastare il Disturbo da Gioco d’azzardo.
A fine – ha concluso De Filippo – progetto sono previsti due workshop di due giornate ciascuno presso l’istituto Superiore di Sanità per garantire una corretta diffusione delle informazioni prodotte”.
Profondamente deluso dalla risposta del Governo si è detto il deputato Baroni, secondo il quale il sottosegretario si è limitato a formulare una mera dichiarazione di intenti. “L’obiettivo dell’interrogazione era quello di avere dati precisi con riferimento alle cure della patologia da gioco d’azzardo patologico, che evidentemente non sono stati forniti. Sembra, quindi, che il ministero della salute non intraprenda iniziative concrete, attendendo che siano le regioni a fornire i predetti dati. Ad oggi, solo una percentuale bassissima di giocatori patologici, compresa tra lo 0,25 e lo 0,5 per cento, riceve attualmente cure da parte del Servizio sanitario nazionale”.
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