30 Gennaio 2025 - 20:06

Baretta (Mef): “Se andiamo verso una riduzione dell’offerta di gioco dobbiamo evitare un aumento della tassazione”

Il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta nel suo intervento a Radio Rai è tornato a parlare (e smentire) un possibile aumento della tassazione del gioco in vista delle richieste di

22 Febbraio 2017

Il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta nel suo intervento a Radio Rai è tornato a parlare (e smentire) un possibile aumento della tassazione del gioco in vista delle richieste di Bruxelles.

“La manovra sarà complessiva- ha commentato- la composizione delle voci è ancora aperta. Sui giochi se andiamo verso una riduzione dobbiamo evitare proprio un aumento della tassazione perché vanificheremmo la riduzione stessa. Quindi dobbiamo conciliare la linea di riduzione con la manovra e non è facile perché bisogna trovare un equilibrio”.

“Noi abbiamo un confronto aperto con gli enti locali perché dobbiamo agire di comune accordo- ha proseguito citando ancora le sue ormai note idee sul riordino del settore e sulla pubblicità del gioco- In questi anni gli enti si sono mossi in maniera comprensibilmente autonoma. Anche io mi sono battuto per non finanziare la ricostruzione degli ultimi terremoti con il gioco d’azzardo. Puntiamo a ridurre l’offerta almeno del 30 % l’offerta e dimezzare i punti gioco. Il tema è urgente e non dobbiamo continuare a rinviare. La legislatura è in fase conclusiva ed è bene chiudere prima e vorremmo farlo insieme agli enti locali. Sulla pubblicità, noi abbiamo fatto un passo, ma evidentemente non basta, manca una legislazione europea sul gioco come per esempio c’è sui tabacchi”.

Alla fine del suo intervento, Baretta ha parlato di sicurezza riguardo le possibili infiltrazioni mafiose nell’azzardo in particolare in relazione al gioco online.

“Con Orlando, ministro della Giustizia abbiamo discusso sui possibili interventi – ha concluso il sottosegretario- Se si apre una lavanderia e mentre aspetto che si asciugano i panni sono collegato con Malta quella è una lavanderia o una sala scommesse? E’ una lavanderia, quindi ovviamente ci sono pochi controlli. Vogliamo cambiare l’azione repressiva e si legge che già in questi giorni la Guardia di Finanza sta facendo diverse azioni, inoltre con le nuove tecnologie delle slot il controllo sarà migliore. Quindi vogliamo fare alcune azioni per migliorare i controlli. Vogliamo inasprire anche le pene, ammetto che sul gioco online siamo più indietro perché è più sfuggente”.

Sempre a RadioRai, nella discussione relativa alla sicurezza, è intervenuto il Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli del DDA Napoli anche lui, come il sottosegretario, sottolineando le difficoltà legate al mercato dell’online.

“Già anni fa vennero svolte delle indagini sui giochi d’azzardo elettronici che stabilirono come il clan dei Casalesi concedeva il monopolio dell’online ad un gruppo in cambio di una tangente che veniva utilizzata per pagare i camorristi detenuti- ha commentato- La criminalità sta puntando sul gioco online perché è un business sicuro. Un intervento sul gioco legale è necessariamente anche un intervento sul gioco illegale. Il punto fondamentale è che il gioco d’azzardo clandestino è un reato contravvenzionale, quindi un reato scarsamente sanzionato”.

Ancora duro invece Don Armando Zappolini dell’associazione Mettiamoci in Gioco

“Il Paese in un momento di crisi economica si affida al gioco- ha ribadito- La cosa principale è ridurre l’aggressività dell’offerta del gioco e colpire le fasce più deboli della popolazione. Chiediamo il divieto totale della pubblicità, quando si è eliminata la pubblicità delle sigarette, non sono fallite le aziende. Ci sono dei privati, le aziende dell’azzardo stanno incrementando i loro introiti sulla salute dei cittadini e questo non è possibile”.

 

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