Baretta (Mef): “Acceleriamo sulla Conferenza Unificata”

“Sulla pubblicità del gioco d’azzardo l’idea del Governo è di arrivare al divieto totale”. Queste le parole del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, nel corso del convegno ‘Gioco d’azzardo patologico, dalla neurobiologia sperimentale alla clinica’, organizzato dal CNR a Roma.

“L’esecutivo- ha commentato- ha aperto un confronto con l’Unione europea perché a livello europeo non c’è una norma condivisa. Non significa che non possiamo decidere da soli, ma se ci fosse una linea europea condivisa il divieto sarebbe più efficace. Il tema degli spot sui canali sportivi, ad esempio, è molto delicato. Capisco che ci sono altri interessi, ma bisognerebbe intervenire con un passaggio ulteriore rispetto al limite introdotto dalle 7 alle 22 sui canali generalisti”.

“La recente approvazione della manovra correttiva che prevede il raddoppio della tassa sulla fortuna è una strada di prevenzione- ha proseguito- penso possa essere ulteriormente ampliata. Bisogna farlo però tenendo conto di punto di equilibrio”.

Il sottosegretario ha anche affrontato il tema dei Casinò.  “Sui bandi di gara non abbiamo nessuna previsione di rinvio. Intanto acceleriamo sulla Conferenza- ha proseguito Baretta- I quattro casinò italiani sono abbastanza in crisi – sarebbe bene pensare a una riorganizzazione anche per loro”.

“Prima chiudiamo la partita in Conferenza Unificata, prima ci possiamo dedicare al gioco online- ha ribadito- Dobbiamo però distinguere tra gioco online legale e illegale: quello legale è molto controllato, non può raggiungere i minori, a differenza di quello illegale, su cui bisogna agire con normative europee, con interventi preventivi che coinvolgono gli operatori di telefonia, con il controllo del territorio. Serve un punto di equilibrio tra la lotta alla criminalità e la lotta agli eccessi del gioco, senza trascurare l’aspetto delle entrate. La svolta del Governo prevede due mosse, la riduzione coraggiosa dell’offerta di gioco (partendo dalle awp presenti sul territorio) e del numero dei punti gioco complessivi, dimezzandoli nell’arco di tre anni. Questo cambierà completamente la dimensione dell’offerta. Queste scelte collocano il dibattito sulle distanze in un’altra ottica: quel volume di gioco che stabiliamo insieme dovrà essere diffuso sul territorio in maniera controllata. Il dissenso non è sull’autonomia degli enti locali visto che spetta a loro stabilire dove saranno collocati i punti gioco, ma è quindi nel merito: io propendo per una distribuzione controllata del gioco, per evitare la concentrazione nelle periferie”.

“Bisogna prevenire il gioco patologico qualificando l’offerta- ha concluso Baretta- ad esempio con l’introduzione delle awp da remoto che consentono di limitare il gioco, attraverso la tessera sanitaria, introducendo segnali di autolimitazione: su questo, accogliamo tutti i suggerimenti che arriveranno dal ministero della Salute”.

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