“Purtroppo la delega non ha lasciato spazio per motivi di tempo alla riforma dei giochi. Ma questo tema – dichiara Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia – non è accantonabile, anche perché
“Purtroppo la delega non ha lasciato spazio per motivi di tempo alla riforma dei giochi. Ma questo tema – dichiara Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia – non è accantonabile, anche perché in Parlamento sono presenti più proposte di legge che è impensabile che restano fermi. Dal lavoro fatto in questi mesi, in accordo con tutti i soggetti che si occupano di gioco, è emerso un impianto dal quale non possiamo prescindere.
In Parlamento discuteremo se riaprire la delega o avviare un iter legislativo di uno o più disegni di legge. Lo faremo dopo la pausa estiva perché questo tema non può restare fermo. L’urgenza è tale che questa situazione non resti di stallo.
In questi mesi di lavoro abbiamo valutato di fare un codice dei giochi.
Il mondo cattolico è intervenuto come soggetto importante in questo tema; considero legittima una posizione proibizionista sul gioco anche se il Parlamento ha chiesto al Governo non questo tipo di approccio ma una visione di regolamentazione e non di negazione.
Per aumentare la sicurezza delle macchine abbiamo proposto il passaggio alle awp connesse da remoto con la possibilità anche dell’utilizzo della tessera del giocatore. Sulla questione degli enti locali abbiamo valutato la possibilità di individuare la distribuzione delle sale in base al numero di abitanti di una determinata zona. Non vogliamo, lo ribadisco, creare zone esclusive di gioco e relegare l’azzardo a zone specifiche. In un Paese come il nostro, 500 mt da tutti i luoghi sensibili significa proibizionismo. Possiamo trovare un equilibrio con una chiave più ampia che rispetti la necessità di tutelare le zone più vulnerabili.
Sulla questione dei controlli abbiamo pensato di applicare l’art. 88 del Testo unico di Pubblica sicurezza su tutti i punti che offrono gioco.
Sulla riorganizzazione della filiera passeremo sulla raccolta al margine fornendo contemporaneamente alla filiera una sorta di contratto tipo.
Sulla pubblicità abbiamo considerato che si poteva arrivare ad una proibizione totale come per i tabacchi anche se per i tabacchi la norma è coerente con il diritto Ue, mentre nel nostro caso no, non siamo coperti anche se la comunità lascia la libertà agli Stati di intervenire sulla materia.
Occorre infine intervenire sulla lotta alle ludopatie. Dai soldi provenienti dal gioco possono esser recuperati fondi per le ludopatie? Possiamo introdurre una riflessione su una tassa di scopo per questo fine”.
PressGiochi
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