08 Gennaio 2025 - 19:09

Barberis (Papa Giovanni XXIII): “Lotteria dello scontrino, messaggio profondamente diseducativo”

“Già da anni il disturbo da gioco d’azzardo è stato inserito nei Livelli essenziali di assistenza, quindi è riconosciuto come patologia, ma a questo non si è accompagnata la scelta,

07 Novembre 2019

“Già da anni il disturbo da gioco d’azzardo è stato inserito nei Livelli essenziali di assistenza, quindi è riconosciuto come patologia, ma a questo non si è accompagnata la scelta, più volte proclamata, di smettere di pubblicizzare, da parte dello Stato, l’incentivo al gioco. È ben noto come ormai da trent’anni ci sia stato un continuo moltiplicarsi delle occasioni di gioco anche legale, con la giustificazione di finanziare provvedimenti di varia natura e sanare i bilanci dello Stato. Questo è un atteggiamento assolutamente inaccettabile, per cui, all’abolizione della pubblicità del gioco deve accompagnarsi il contrasto della tendenza a fare cassa incentivando le occasioni di gioco sia presso le ricevitorie sia on line. Non va dimenticato poi che al gioco legale, si aggiunge tutto il grande mondo del sommerso, di difficile quantificazione ma non per questo di dimensione inferiore”.

Ad affermarlo è Meo Barberis, che dal 1983 si occupa per la Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) del settore dipendenze in una intervista rilasciata ad Agensir.it.

 

Secondo Barbetis, la lotteria dello scontrino è “ridicola: anni fa don Oreste Benzi, fondatore della nostra comunità, ci raccontò di aver saputo che ai dipendenti di alcuni ministeri romani, che arrivavano in orario al lavoro, veniva dato un premio. A Roma il traffico è terribile, lo sappiamo, ma il suo commento fu: “Per incentivare a fare il proprio dovere, occorre dare un premio?”. La lotteria dello scontrino va nella stessa direzione: per fare il nostro dovere civile di pagare con l’Iva, cioè di pagare in maniera regolare, dobbiamo pensare di avere un premio, un’occasione di vincita ancora una volta basata sulla fortuna. Non ha nessun senso ed è un messaggio profondamente diseducativo. Pretendere che il pagamento avvenga in maniera regolare è dovere civico che spetta a tutti noi. E ancora una volta la dea bendata fortuna viene presentata come la risposta ai nostri problemi, ma non è così: la risposta ai nostri problemi sta nel prendere in mano la nostra vita con coraggio e determinazione e portarla avanti secondo i doni dati a ognuno”.

 

PressGiochi