24 Novembre 2024 - 07:43

Banche e operatori di gioco. MEF: “Governo pronto a sollecitare la Banca d’Italia per un intervento nei confronti delle imprese del circuito bancario”

Gli obblighi imposti dalle convenzioni di concessione ai concessionari di Stato e all’intera filiera relativa alla necessità di dotarsi di conti correnti dedicati e di effettuare i versamenti tramite RID

31 Maggio 2022

Gli obblighi imposti dalle convenzioni di concessione ai concessionari di Stato e all’intera filiera relativa alla necessità di dotarsi di conti correnti dedicati e di effettuare i versamenti tramite RID risponde al superiore interesse pubblico erariale di assoluta certezza delle entrate nonché di trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari. Il suo mantenimento è pertanto un’esigenza insopprimibile e di primaria importanza per la tenuta dell’intero sistema concessorio.

 

Così Risponde il Ministero dell’economia e delle finanze all’interrogazione posta ieri dagli esponenti di Forza Italia Mauro D’Attis e Antonio Martino.

“Sin da subito- spiega il Mef – l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha preso contatti con l’Associazione Bancaria Italiana al fine di comprendere le motivazioni dei comportamenti posti in essere dalle banche e di individuare soluzioni che consentano la prosecuzione dell’attività degli operatori nel rispetto delle norme concessorie e del superiore interesse pubblico.

Il settore bancario fa presente che esiste il tema del rispetto dei principi comunitari e l’impossibilità di intervenire su legittime scelte commerciali dei singoli istituti id credito, spesso legati alla volontà di non intrattenere rapporti con il settore del gioco con vincita in denaro, ritenuto a forte rischio”.

Inoltre – evidenzia il Mef – “la normativa europea e nazionale in materia di contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo prevede presidi di prevenzione a carico delle banche e degli altri prestatori di servizio di pagamento proporzionali all’entità dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Tanto con particolare riferimento a particolari categorie di clienti che, in ragione della particolare peculiarità dell’attività svolta, risultino essere più esposti ai rischi di riciclaggio.

La stessa normativa antiriciclaggio riconosce che le banche possono decidere di non stabilire o terminare relazioni d’affari in considerazione dell’elevato rischio di riciclaggio.

Secondo il quadro normativo europeo, tuttavia, tale decisione potrebbe non essere giustificata quando viene fatta in modo collettivo nei confronti di un’intera categoria di imprese senza prendere in considerazione il profilo di rischio dei singoli clienti, che potrebbe variare significativamente nell’ambito della medesima categoria. Tale approccio, si legge “non sarebbe coerente con l’approccio basato sul rischio stabilito nella normativa unionale e domestica.

A tal fine sono state avviate interlocuzioni con la Banca d’Italia e l’Unità di informazione finanziaria per l’Italia per verificare se il fenomeno sussiste sul territorio italiano, nonché le eventuali categorie di professionisti maggiormente colpite, al fine di valutarne l’effettiva portata e determinare le opzioni di intervento più efficaci.

Il Governo – conclude il MEF – potrà valutare tutte le iniziative compatibili con l’attuale sistema regolatorio per aiutare le piccole e medie imprese del settore a garantire la corretta gestione dei flussi di cassa, anche sollecitando un intervento in tal senso da parte della Banca d’Italia nei confronti delle imprese del circuito bancario.

Tale intervento sarà volto ad individuare misure di prosecuzione dell’attuale sistema in vista dell’adozione, con le nuove convenzioni di concessione, di una disciplina che risponda ai molteplici interessi presenti, al fine di conseguire un loro equo bilanciamento.

 

PressGiochi

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