22 Novembre 2024 - 06:47

Banche e giochi. Unicredit: “Dalla banca nessuna preclusione ai lavoratori del gaming”

“Il settore del gioco e delle scommesse rientra tra le categorie ad alto rischio per l’alto uso del comparto. Si tratta di un settore spesso di interesse della criminalità organnizzata

17 Maggio 2021

“Il settore del gioco e delle scommesse rientra tra le categorie ad alto rischio per l’alto uso del comparto. Si tratta di un settore spesso di interesse della criminalità organnizzata che si infiltra anche nella rete del gioco legale e in particolare nelle realtà online.

La Banca Unicredit – ha dichiarato oggi Andrea Casini di Unicredit presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, in merito alle criticità nei rapporti fra sistema bancario e operatori del settore del gioco legale  – tiene conte di questo alto rischio nell’ambito delle sue verifiche per l’instaurazione di un nuovo rapporto e nel valutare e  mantenere un rapporto con queste realtà ma non esiste alcuna preclusione con questa categoria di lavoratori ne con i loro collaboratori.

Relativamente a valutare il rischio nella collaborazione con questi clienti non è in atto una attività di questo tipo perché le casistiche vengono valutate di volta in volta in vista dei rischi e delle norme antiriciclaggio. Il Gruppo Unicredit valuta sicuramente un atteggiamento prudenziale.

L’esposizione del gaming nelle nostre linee è pari a quali un miliardo di euro. Il 40% di esposizione della banca al settore è riferito a piccoli operatori. Nel 2020 l’esposizione di Unicredit è stata stabile. Con riferimento alla chiusura di rapporti con gli operatori del gaming non sono state date disposizioni in tal senso. Abbiamo quasi 4mila imprese del settore servite, in crescita del 9% rispetto al 2018, per la maggior parte PMI, per 3200 aziende.

Al 31 dicembre 2020 risultano chiusi 269 contratti di conto corrente che comprendono anche conti aperti prima del periodo di riferimento. Le nostre disposizioni non ci permettono di distinguere le motivazioni di ogni singola chiusura ma si evidenzia che tutte le chiusure sono legate ai temi AML, antiriciclaggio.

L’incidenza di questi reclami è contenuta ma dovremmo inserire questa categoria giochi all’art. 25 della legge 231/07 che permetterebbe alle banche di ottenere dalle società di gaming tutta la documentazione utile a valutare i presidi in materia di antiriciclaggio e prevenzione del terrorismo attuate dalle società, cosa che renderebbe più agevole l’accesso al credito di queste aziende”.

 

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