“Una Associazione di categoria accetta sempre le sfide “tecnologiche”, ma ha il dovere di tutelare quegli “equilibri di ruoli e di mercato” che riflettono la migliore difesa per i propri
“Una Associazione di categoria accetta sempre le sfide “tecnologiche”, ma ha il dovere di tutelare quegli “equilibri di ruoli e di mercato” che riflettono la migliore difesa per i propri iscritti.
Per questo motivo AS.TRO, scrive in una nota Giovanni Agliata, coordinatore sezione tecnica – pur addentrandosi, attraverso la propria commissione tecnica, in plurimi e complicatissimi profili tecnologici, ha sempre posto al centro della sua azione “il fulcro industriale” da tutelare, per il quale l’evoluzione e l’innovazione non dovevano essere una minaccia, ma un’opportunità di crescita e di incremento della sicurezza e della qualità del mercato.
In sostanza, AS.TRO ha sempre ribadito di non interessarsi prioritariamente (ma solo “strumentalmente”) a:
1) “dove fosse” la scheda (ovvero la matematica di gioco),
2) “quanti lucchetti” (fisici o a chiave digitale) si apponessero alla macchina,
3) “quanta limitazione” si ponesse al congegno e al gioco per renderlo “compliance” rispetto alla prevenzione al G.A.P. e alla tutela dei minori.
Se si garantisce al “gestore” di poter acquistare il congegno AWP (in tutto e per tutto AWP ex articolo 110 TULPS vigente, ivi compreso il corredo autorizzatorio che giuridicamente oggi caratterizza il N.O.E.), da un “produttore di settore”, e di poterlo installare in un locale “fidelizzato” prioritariamente alla fornitura di apparecchi, e (conseguentemente) alla rispettiva rete telematica di appartenenza, allora l’evoluzione tecnologica non altera “ruoli”, bensì “mette al sicuro” gli attuali attori imprenditoriali in una cornice di maggiore controllo e selettività qualitativa.
Il “discorso AWP di nuova generazione” è ovviamente tornato alla ribalta a seguito del mancato rinvio della data di entrata in vigore della nuova tecnologia, ciò generando una normale “apprensione” sul modello tecnico che l’Agenzia dei Monopoli varerà in tempi verosimilmente non lunghi, per il quale AS.TRO ha fatto tutto il possibile – da due anni a questa parte – per patrocinare una “prioritaria” difesa dei modelli industriali condivisi, e una “strumentale” preferenza per alcune soluzione tecniche, in luogo di altre.
Sicuramente, il modello “mini-VLT” è stato tecnicamente e giuridicamente “osteggiato” e “analiticamente” allontanato dalla linea AS.TRO, attraverso lavori e studi molto mirati, che hanno impegnato la commissione tecnica, lo staff legale, e la dirigenza politica, per quasi due anni. L’incompatibilità di questo “modello” con la tutela degli iscritti ne ha caratterizzato la “secca” avversione.
Sicuramente, l’innalzamento della sicurezza attraverso la “bollinatura” di ogni esemplare di hardware (indipendentemente dal fatto che si trattasse di hardware già dotato di tutto, o solo destinato a “ricevere” il software dal produttore) è stato proposto e documentato come necessario per evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle che si è visto nel processo “black monkey”.
Sicuramente, l’inserimento di elementi di “salvaguardia anti-G.A.P. e di inaccessibilità potenziale ai minori” sono stati “a più riprese” invocati, affinché la “nuova AWP” potesse inserirsi nel dibattito “Stato-Enti Locali” per sbloccarne lo stallo, introducendo quel cambiamento sul “giocare” che rendesse “ridondanti” le limitazioni orarie e i distanziometri.
Sicuramente se “questa AWP” fosse già disponibile e potesse già “giocarsi” un ruolo di “prodotto sperimentale in deroga rispetto a divieti e restrizioni” non si sentirebbe il bisogno di “toglierla” da bar e tabacchi, bensì l’opposto; ci sarebbe proprio bisogno di diffonderla il più possibile per affermare una “nuova pratica di gioco” che si contrappone a quella “vecchia”, e per rimuovere le false credenze sulla “pericolosità” di un congegno a moneta metallica a vincita limitata che (quando va bene) performa un utile operativo netto di 15-18 euro al giorno a remunerazione di tutta la filiera, rappresentando la penultima preferenza di gioco per i giovani.
AS.TRO si auspica che si faccia presto e bene, rinnovando, a tutti gli Organismi impegnati su questo fronte, la propria disponibilità all’approfondimento tecnico e alle valutazioni di dettaglio.
Su un solo punto non si è mai trattato e mai si tratterà: i ruoli di gestore e produttore possono essere “elevati” per ragione di sicurezza, ma non “smantellati o messi sotto scacco” per ragioni di discriminazione industriale.
Non essendovi mai stata una gara a chi “azzeccasse” la ricetta tecnica della AWP, questo e solo questo sarà il profilo per determinare il successo di una linea e di un lavoro di rappresentanza: se poi ci ritroveremo una AWP con 20 tasti, ma con gli stessi equilibri gestionali e distributivi, ce ne faremo una ragione”.
PressGiochi