25 Dicembre 2024 - 02:12

AWP. Dott. Comm. Scardovi: “L’aumento del Preu mette a rischio tante piccole e medie imprese. La parola d’ordine è: ottimizzare”

“Il gettito fiscale per lo Stato Italiano proveniente dal settore dei giochi pubblici è fra i più alti al mondo, il doppio rispetto a Francia e Regno Unito, addirittura il

04 Gennaio 2019

“Il gettito fiscale per lo Stato Italiano proveniente dal settore dei giochi pubblici è fra i più alti al mondo, il doppio rispetto a Francia e Regno Unito, addirittura il quadruplo rispetto a Spagna e Germania, con entrate che si confermano ampiamente superiori ai 10 miliardi di euro annui, per la maggior parte provenienti dagli apparecchi da intrattenimento”.

 

Lo afferma a PressGiochi Magazine, Francesco Scardovi, Dottore Commercialista e Revisore Contabile, socio  dello Studio Scardovi & Giordani, commentando il ripetersi degli interventi fiscali posti in essere dal legislatore sullo specifico settore degli apparecchi da gioco.

“Ogniqualvolta il legislatore nazionale si interroghi su dove intervenire per incrementare le entrate,- afferma Scardovi – ai primi posti c’è sempre l’aumento del Preu. L’aliquota dal 2004 ad oggi, per le slot, è passata dal 13,5% ad oltre il 20% (considerando anche i canoni concessori) in parte a danno degli operatori ed in parte dei giocatori, che si sono visti ridurre le percentuali minime di vincite delle somme giocate.

Peraltro, in regime di convenzione, ove si presuppone che le regole, durante la vigenza della concessione, restino inalterate. Ma questo aspetto evidentemente non frena le brame erariali e, dopo gli incrementi già previsti dal Decreto Dignità dello scorso luglio, dobbiamo affrontare un ulteriore incremento di tassazione”.

 

“Ritengo dunque – continua l’esperto fiscale – che l’ulteriore incremento del prelievo possa veramente determinare il collasso definitivo di tante piccole e medie imprese del settore.

Anche perché l’incremento rischia di ‘scaricarsi’ in buona parte sui gestori di apparecchi, anche per effetto del diverso potere contrattuale degli stessi rispetto ai concessionari di rete e talvolta rispetto agli esercenti”.

 

“La tassazione dei redditi effettivamente conseguiti rappresenta un principio cardine del nostro ordinamento tributario oltre che costituzionale. La tassazione sul margine – spiega Scardovi a PressGiochi – permetterebbe di superare definitivamente il grande equivoco sulla effettiva imposizione dei proventi da slot e Vlt, rendendo noto a tutti l’effettiva ‘quota di partecipazione’ dello Stato al business del gioco. E forse indurrebbe il legislatore a valutare meglio la congruità del prelievo: portare il preu al 50% di quello che residua negli apparecchi parrebbe una aliquota spropositata; invece, come detto, sarebbe di gran lunga inferiore alla attuale imposizione fiscale e consentirebbe un significativo riequilibrio del settore”…

 

 

 

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