“Bloccare il numero di apparecchi Awp a 260.000 e non il numero di nulla osta con un nuovo contingentamento”. E’ quello che chiede al Governo l’associazione di gestori e costruttori
“Bloccare il numero di apparecchi Awp a 260.000 e non il numero di nulla osta con un nuovo contingentamento”.
E’ quello che chiede al Governo l’associazione di gestori e costruttori di apparecchi da intrattenimento AGCAI.
“Attuare un contingentamento che preveda un numero massimo di apparecchi in ogni locale pubblico affinché non si sfori il numero totale di apparecchi su tutto il territorio nazionale prefissato.
Giusto per sintetizzare: se in un comune esistono 30 locali pubblici e 2 sale gioco e l’obiettivo del contingentamento è 50 apparecchi, basterebbe contingentare ad un massimo di 3 apparecchi per bar e ad un massimo 10 apparecchi per sala per avere un contingentamento massimo di 50 apparecchi.
Questo non vuol dire che gli operatori debbano avere a disposizione solo 50 nulla osta. Possono richiedere ai Monopoli più di 50 nulla osta, o per ragioni di concorrenza o perché hanno deciso di dismettere gli apparecchi con relativo nulla osta da un concessionario e aver contemporaneamente richiesto ad un altro concessionario lo stesso numero di nulla osta per il relativo spostamento dei propri apparecchi da un concessionario ad un’altro.
Ma facendo tutto ciò, gli apparecchi comunque non saranno mai più di 50. Riattivando questo sistema da sempre esistito, si eviterebbe di far chiudere 5.000 aziende di gestione accreditate dai Monopoli, che da ormai più di 14 anni lavorano in questo settore a totale beneficio delle multinazionali che si sono impadronite di molte concessionarie italiano: attraverso il blocco dei nulla osta stanno espropriando i gestori del loro apparecchi costringendoli alla chiusura totale.
Questo governo – affermano – non può permettere tutto questo e quindi intervenga attraverso il nuovo direttore dell’Agenzia delle Dogane Dott. Benedetto Mineo per porre fine a questo scempio applicando un nuovo contingentamento con tutti i dati in loro possesso”.
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