Continua il lavoro dei Monopoli di Stato per rendere l’offerta dei Gratta e vinci conforme alle disposizioni sulla probabilità di vincita dettate dal Decreto Balduzzi. Infatti, da oggi anche il
Continua il lavoro dei Monopoli di Stato per rendere l’offerta dei Gratta e vinci conforme alle disposizioni sulla probabilità di vincita dettate dal Decreto Balduzzi. Infatti, da oggi anche il lay-out del retro dei biglietti della lotteria “Super Sette e Mezzo” saranno modificati riportando l’indicazione della probabilità di vincita dei premi in palio per fascia di premio.
Ad analizzare la struttura dei premi delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, è l’avvocato Osvaldo Asteriti, secondo il quale “Per prevenire concretamente l’azzardopatia basterebbe modificare la struttura premi dei giochi”.
Secondo Asteriti basta analizzare nel dettaglio un gratta e vinci.
“Gli incassi attesi dalla vendita dei 21.600.000 biglietti distribuiti come primo lotto dall’ultima lotteria istantanea indetta, “Multi Bonus”, sono di € 216.000.000, mentre la massa premi ammonta a € 165.570.000, che rappresenta un pay out del 76,65%.
Sulla vendita di ogni biglietto da € 10, quindi, i monopoli trattengono € 2,33. Questo semplice dato rende superflua la domanda: come mai più del 40% dei premi in palio sono pari al prezzo del biglietto e oltre il 21% della massa premi è costituito da premi da 15 euro, mentre il 7,55% da premi del valore di 20 euro? E potremmo continuare.
I premi da 10 a 500 euro sono il 95,49% di tutto il montepremi destinato ai giocatori , mentre le tre vincite massime da € 2.000.000 costituiscono il 3,62%, i premi da € 1.000, 5.000, 10.000 e 30.000 solo lo 0,87%.
In conclusione solo 4,5 premi su 100 superano i 500 euro, con probabilità di aggiudicarseli stellari. Mantenendo invariata la percentuale restituita ai giocatori e, di converso, la percentuale incassata, i monopoli potrebbero restituire i premi in modo da disincentivare il (ri)gioco e allontanare così la probabilità di sviluppare una dipendenza. Tenendo fermi i tre premi da € 2.000.000, resterebbero a disposizione ulteriori € 159.570.000 da dividere in premi per i giocatori. Con questa massa di denaro, ad esempio, si potrebbero comporre 1.595,7 premi da € 100.000.
Centomila euro, un premio vero, con una probabilità di aggiudicarselo di 1 ogni 13.536 biglietti. Con il “sistema” odierno, nella lotteria “Multi Bonus”, la probabilità di vincere un premio da € 5.000 è di 1 su 240.000 biglietti, un premio da € 10.000 1 su 600.000, un premio da 30.000, meno di un terzo, 1 su 900.000 biglietti, una probabilità 69 volte inferiore. E’ difficile immaginare che vincendo € 100.000, un giocatore continuerebbe a tentare la sorte, spendendo quanto vinto per acquistare altri biglietti, viceversa pensando a una vincita di 10 o 20 euro è inevitabile credere che la stessa finirebbe per essere rigiocata, inseguendo il sogno di un premio irraggiungibile, correndo così concretamente il rischio di sviluppare modalità di gioco compulsive.
Il vantaggio di questo sistema per i monopoli? Grazie ai premi “finti”,- conclude l’avvocato – pari al prezzo del biglietto o di pochi euro maggiori, la certezza di vendere tutti i biglietti distribuiti, incassando, nella lotteria “Multi bonus”, la percentuale attesa del 23,35% su ogni euro giocato, ma, ad esempio, nella lotteria “Fai sette” il 45,93% di ogni euro giocato. E se questo sistema comporta dei rischi di malattia per i giocatori, non è un problema che riguardi monopoli e concessionario. L’importante è vincere facile… anche se si tratta di una dipendenza”.
PressGiochi
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