L’emendamento Governativo, sulla riduzione delle awp, incide su un prodotto che rappresenta il 26% circa della “raccolta lorda di gioco”, e mantiene inalterata l’operatività del “restante 74%”.
Lo afferma l’associazione di gestori Astro che tiene ad evidenziare: “Giova sottolineare come “una” forma di riduzione quantitativa delle AWP costituisca, da tempo, una richiesta dell’industria di settore, soprattutto dei gestori AS.TRO, per i quali “anche” la razionalizzazione distributiva delle AWP rappresenta un’opportunità di elevazione qualitativa della dinamiche di mercato, nonché una forma di avvicinamento alle sensibilità dei territori da parte di aziende nate e vissute come “economie di prossimità” localmente radicate.
Il “coraggio” (politico) che il proponente dell’emendamento abbina alla sua iniziativa (avviata nonostante il mancato raggiungimento dell’intesa presso la Conferenza Unificata), è ora atteso ad una verifica molto più importante: la sua “estensione” a tutti quegli altri prodotti di gioco, che peraltro, si ribadisce, raccolgono, messi assieme, i 2/3 del volume complessivo.
Va da sé, infatti, che solo un eventuale “-34%” di tutti i prodotti di gioco pubblico (unitamente all’effettivo ridimensionamento della pubblicità), potrebbe rappresentare, per i “territori”, una valida piattaforma di soluzione, e, per il Governo, una solida premessa giuridica e politica per “superare” le stratificazioni normative-regolamentari in ambito locale, riconducendo alla “legge statale” una uniforme disciplina del gioco legale.
In assenza di tali “evoluzioni”, sarà sempre troppo “stridente” il residuo impatto (erariale e territoriale) del gioco lecito su qualsiasi paventato proposito di tutela socio-sanitaria.
Dalla lettura della norma emendativa, inoltre, si evince l’iter temporale della riduzione, la sua entità numerica, ma non è ancora dato sapere con quale criterio “il concessionario” eliminerà gli apparecchi “eccedenti”. Ad un decreto del M.E.F. viene rimessa l’individuazione delle “modalità di attuazione” della riduzione, mentre solo l’eventuale mancato rispetto degli “obiettivi” numerici di riduzione (alle scadenze stabilite), farà scattare l’intervento di “autoritativa supplenza” da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (alla quale –solamente-, la norma impone di agire con linee guida già definite, ovvero omogeneità territoriale e redditività del congegno).
L’ossessione Governativa verso la “concentrazione” degli operatori (in generale, ed in particolare verso l’azzeramento dei gestori), – spiega l’associazione – imporrà la massima attenzione al testo del decreto ministeriale, al fine di verificare l’esatto impatto dei criteri utilizzati nell’emananda regolamentazione, soprattutto in termini di equità, e quindi salvaguardia del “parco awp dei gestori”.
In ballo ci sono aziende con decenni di storia aziendale virtuosa e base occupazionale di primaria importanza , ed eventuali “astuzie” che il Legislatore dovesse introdurre, per penalizzare quel segmento “così poco amato dal Governo”, dovranno essere individuate e contrastate “per tempo” e con la necessaria risonanza”.