12 Gennaio 2025 - 15:47

Astro: “Il Governo chiarisca ‘la fetta di Fiscalità’ che intende rinunciare dal gioco lecito”

L’associazione As.Tro chiede al Governo di dare cifre precise della “fetta di fiscalità” che dovrebbe essere scarificata in seguito al rinnovamento del settore dei giochi (in particolare riguardo le AWP).

06 Marzo 2017

L’associazione As.Tro chiede al Governo di dare cifre precise della “fetta di fiscalità” che dovrebbe essere scarificata in seguito al rinnovamento del settore dei giochi (in particolare riguardo le AWP). I rappresentanti governativi infatti, a più riprese hanno parlato di questa riduzione.

 

“Una delle ultime notizie- commenta l’associazione- che è passata un po’ sotto tono, rispetto al frastuono mediatico che sempre caratterizza il gioco lecito, è quella relativa alla c.d. ‘fetta di fiscalità’ che il Governo sarebbe pronto a rinunciare per attutire l’impatto socio-sanitario dell’offerta pubblica di gioco legale . Il sacrificio erariale è stato dichiarato, davanti alle telecamere, come inevitabile per sostenere il programma di riduzione dell’offerta delle (sole) AWP da (solo) bar e tabacchi e tutelare la salute pubblica. A livello industriale sappiamo far di conto e ci sia consentito verificare se a livello politico vi è – o meno – reciprocità.Venga quindi ‘espressa’ (ovvero ‘cubata’) la cifra. Qual è l’importo di fiscalità che si ritiene di rinunciare per comprovare la natura ‘sociale (e quindi non speculativa) della proposta di riordino delle sole AWP, che è alla base della ricerca di accordo politico tra Governo ed Enti Locali?”

“Chi viene dal ‘mondo del lavoro’- prosegue As.Tro- sa che la differenza tra parole vuote di contenuto e seri intenti passa per le cifre che si mettono sul tavolo, in primis quelle relative alla fiscalità. L’industria chiede di conoscere i numeri fiscali della riforma, indipendentemente dai risvolti di segmento che la medesima volesse (eventualmente …. ) privilegiare o sacrificare, ma soprattutto pretende una RIFORMA RISOLUTIVA dei problemi, in quanto non si possono tagliare migliaia di imprese e di posti di lavoro solo per provare un cambiamento estemporaneo, inefficace, o, peggio, che nulla cambi per davvero. La contrazione industriale per motivi di salute pubblica è una cosa (e solo i dati sulla fiscalità rinunciata ne attesterebbero questa natura), mentre la razionalizzazione distributiva di ‘un solo prodotto’, non ‘cifrata fiscalmente’, odorerebbe tantissimo di mero “ri-posizionamento” di raccolta a invarianza di aspettativa di gettito (e quindi ad invarianza di impatto sanitario del gioco lecito)”.

“Il primo scenario attiene al senso di responsabilità- conclude l’associazione- davanti al quale AS.TRO non si è mai tirata indietro, il secondo, ai privilegi, per tutelare i quali, notoriamente, le cifre messe sul tavolo risultano sempre molto poco definite”.

PressGiochi